La Grande Terre |
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Per Grande Terre si intende l'isola della Nuova Caledonia.
Nouméa è la capitale ed offre le poche attrattive serali del paese. Da
vedere sicuramente il Centro Culturale Tjibaou, costruito da Renzo Piano,
che ospita la mostra permanente sulla cultura kanak e in genere melanesiana
e sede dei migliori concerti e manifestazioni dell'isola.
Un altro posto che vi consiglio di visitare è il mercato, se non altro per
comprare dell'ottimo pesce e frutta.
Da Nouméa è possibile fare escursioni molto turistiche al Phare Amedée
oppure avventurarvi a fare qualche bella escursione nel sud dell'isola. Per
andare a sud c'è solo
una strada, poi occorre seguire le vecchie piste delle
miniere, spesso percorribili solo con un 4x4. Il colore rosso domina questa
parte dell'isola. Molto suggestivo è il lago
di Yaté e la foresta annegata, un misto di Patagonia
e di Scozia. Andateci al tramonto, il rosso della terra e il bianco degli
alberi morti nel lago ne fanno un luogo magico.
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In alto Nouméa (dove abitavamo) e il Centro Tjibaou. Immagini del sud dell'isola, la foresta
annegata del Lago di Yaté, sotto due scorci di Prony e il Parc de la Rivière Bleue. |
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Per le escursioni a piedi l'isola
offre numerose possibilità anche se occorre evitare alcuni inconvenienti.
Non andateci ad esempio tra Novembre e Febbraio,
la calura e l'umidità vi tolgono ogni piacere. Scegliete
inoltre dei posti ove ci sia qualcosa da vedere, una cascata, un lago, un relitto, perché camminando per la maggior parte del tempo nella foresta,
dopo un po' diventa monotono, anche se di foresta tropicale si tratta.
Terzo, evitate i giorni in cui può piovere, sia perché il
terreno argilloso, quando si bagna, diventa scivoloso come il ghiaccio,
sia perché vi riempite di formiche elettriche che cadono dagli
alberi trascinate dalla pioggia (soprattutto al nord). Non succede niente
di grave se non che vi grattate dappertutto per una settimana e vi riempite
di bubboni rossi. A parte comunque le formiche elettriche l'isola è
sorprendentemente "safe" dal punto di vista animali e bestiacce,
nessun pericolo assolutamente. Tra i giri che ho trovato più interessanti
al sud il Parc de la Rivière Bleue,
il Pic Malawi,il Mont Mou e il Massif Humboldt.
Canyoning, kayak o semplicemente un tuffo nelle piscine naturali nei fiumi che percorrono tutta l'isola
sono altre attività possibili.
Se volete saperne di più sulla
"Randonnee" del posto leggete il libro:
J.F. Clair, Nouvelle Calédonie Sauvage, Savannah Editions.
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Caldo in arrampicata a Yaté, vista dal
Mont Ouin, Olivier e Betty in kayak nel Parco della Riviere Bleue. A
sinistra Caldo e Guillaume nelle piscine di Kalouehola. Sotto Aurélie in
una delle innumerevoli escursioni in barca sulle piccole isole nel sud
dell'isola. In inverno è poi possibile vedere le balene che vengono a
svernare dal circolo polare antartico |
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Vicino a Bourail meritano la Roche Percée ( in alto
a destra), la Baie des Tortues (qui a sinistra)
e a la Plage de Poé (qui a destra). In questa parte
dell'isola la barriera corallina è interrotta
ed è facile avvistare tartarughe e delfini nella laguna,
ma attenzione agli squali. Noleggiate un catamarano a Poé
e andate verso la barriera.
Oltre si trova Poya,famosa
per le grotte d'Adio, ora chiuse. Il sito, il più bel posto per
arrampicare, è stato
però vietato dalla tribù del luogo (vedi arrampicata). Per
ora non andateci. Altrettanto suggestivo è Koumac
in cui potete arrampicare o fare della speleologia senza attrezzatura (solo
la pila frontale) e senza esperienza. Non sono certo le grotte di Postumia
come bellezza, ma vi assicuro che le emozioni sono ben maggiori, vi farà
sentire molto "esploratori". Si cammina per circa 4 ore dentro
un letto di un fiume sotterraneo (non andateci ovviamente quando piove).
Ci sono dei tratti da arrampicare per scavalcare i massi depositati dalla
corrente e per passare da una grotta ad un altra, ma senza particolari
difficoltà. Alla fine la grotta sbuca in una conca in mezzo alla
foresta, a questo punto dovete decidere se avventurarvici (non c'è
alcun sentiero nè indicazione) o rifare la grotta in discesa. Noi
siamo andati per la foresta ma ci abbiamo messo di più che all'andata.
Non è facile la notte...
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In senso orario, il Cuore di Voh (foto presa in internet) la Poule a Hienghène,
la Ouaieme e Linderalique |
Comunque i posti più famosi dell'isola sono il Cuore di Voh e Hienghène. Il primo, ripreso dal famoso fotografo Yann Arthus-Bertrand, che ne ha fatto la copertina del suo best seller "La Terre vu du ciel" è in realtà visibile solo da un aereo. Inoltre ultimamente la mangrovia che ha disegnato quel cuore ha avanzato
verso l'interno e quindi quel disegno non è più visibile come quando hanno scattato quella foto.Il più bel posto secondo me
dell'isola è invece Hienghène. Si
trova nella parte nord est dell'isola ed è disseminato di torrioni
e falesie di roccia nera che sbucano dalla foresta e dal mare. Le loro
forme spettrali sono veramente uniche. Famose sono le Sphinx (la Sfinge),
la Poule (la Gallina) e le falesie di Linderalique. E' il paradiso dell'arrampicata
e delle immersioni a cui rimando ai link corrispondenti. Per dormire ci
sono numerosi Gite (dove dormi e mangi in tribù), tre campeggi
(solo uno spiazzo sul mare con un gabinetto e una doccia) e persino l'unico
Club Med dell'isola. Dipende se amate le comodità e cosa volete
mangiare. Al Med si mangia bene per poco, cucina francese. Nei Gite si
mangia la cucina locale a poco di meno. A voi scegliere.Da Hienghène potete continuare
verso nord ove si trova il punto più alto dell'isola: il
Mont
Panié. Per arrivarci occorre un permesso, una tenda
e 2 giorni di cammino nella foresta umida. Dico umida perché qui
piove un giorno su due, dunque lascio a voi le statistiche. Noi il ritorno
l'abbiamo fatto tutto sotto l'acqua. Il panorama sulla laguna é
eccezionale ed é uno degli unici punti dell'isola dove é
possibile vedere le due coste. La sera la cima é invece sempre
avvolta dalle nuvole. |
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La salita al Mont Panié nella foresta fitta di felci e niaouli (eucalipti)
con Aurelie, Delphine, Guillaume e Celine a Pasqua del 2004. Per
salire occorre l'autorizzazione del parco e della tribù di Panié.
Attenzione alle formiche elettriche. Possibilità di dormire al
rifugio a 1300m ma è molto umido, direi marcio. Abbiamo preferito
dormire in tenda in vetta (1628 m) così da vedere le due coste
all'alba. Il ritorno completamente sotto l'acqua. Per fortuna ci
siamo poi riscaldati le ossa su un'isoletta tutta per noi
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