Costa Atlantica
Casablanca è il cuore economico del paese. Noi
abbiamo abitato qui, città di 3 milioni di persone, molto caotica e tra
le città più degradate del Marocco. Casablanca non ha tanto da offrire ai turisti
a parte qualche edificio art-deco nel centro e la grande moschea Hassan
II, l'unica moschea in Marocco aperta al pubblico. Inaugurata nel 1993 e
costruita sul mare, la moschea possiede un minareto alto 210m secondo
solo a quello de La Mecca. Artigiani da tutto il Marocco si sono
mobilizzati per la sua costruzione sotto la supervisione dei francesi.
La sala della preghiera puo accogliere 25000 fedeli e tutto è scolpito a
mano con materiali pregiati per un costo totale di 2 miliardi di euro
che sono stati finanziati dallo stato e dagli stessi marocchini. Ci si
domanda quali sono le priorità del paese vista l'analfabetizzazione, lo
stato delle strade, degli ospedali, della rete idrica e via dicendo.
Sfortunatamente la conservazione di questo immenso edificio è in rapido
degradamento. Il mare sta logorando infatti il basamento della moschea
minandone la sua stabilità.
Un'ottima opportunità per vedere qualcosa in più a Casablanca è in occasione della Journée du Patrimoine
(verso fine Aprile) dove molti edifici pubblici e privati aprono le porte al pubblico come
gli edifici intorno alla Place Mohammed V A destra la moschea Hassan II sembra spuntare dalle acque nella bruma invernale. Sotto il Boulevard Mohammed V
durante il Ramadan e il tribunale nella Place Mohammed V nella giornata del
Patrimoine
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Per chi è appassionato, per chi cerca qualcosa di speciale,
per spendere meno o semplicemente per fare un giro nei mercati locali consiglio
il quartiere Derb Omar (tessuti, perline e casalinghi),
Derb Ghalef (elettronica, telefoni, CD/DVD), Souk Korea (vestiti e
biciclette).
Durante i weekend (esclusi quelli invernali) la prassi è passare qualche tempo in spiaggia. La spiaggia di Ain Diab è migliorata parecchio in questi ultimi anni, a noi piace molto
"porte 13" dove c'è anche una scuola di surf.
Altri posti possono essere le spiagge private, molto pulite con servizio di bar e ristorante (tipo Miami brach), oppure le spiagge fuori Casablanca, tipo Dar Bouazza o Mohammedia, dove il mare è più pulito e la scelta è maggiore. |
A sinistra la spiaggia di Dar Bouazza, qui sopra Derb Omar |
Rabat, la capitale e città imperiale. Sua Maestà abita qui. E' infatti la città più pulita e
ordinata. Una passeggiata sul lungo mare o nella bella kasbah sono
rilassanti. Il souq della medina è l'unico in Marocco con i prezzi sulla
merce, niente contrattazioni, l'ideale se venite da Marrakesch e volete
comprare qualcosa. Rabat non
ne vale invece una visita se siete di fretta.
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Rabat. In alto la Torre di Hassan, un progetto, incompiuto, del Sultano Yacoub el Mansour
nel 1200 di costruire il più alto minareto nel mondo. Qui sotto le tranquille stradine della kasbah
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Andando verso nord lunga la costa non c'è granchè da vedere:
Salé, Kenitra, Lac de Sidi, Larrache, lasciate stare. Assolutamente invece da vedere
è la bella
cittadina spagnola di Assilah e la sua medina, un po' diversa dalle altre per via dei suoi numerosi
murales che da un lato fanno perdere alla medina l'antico fascino, dall'altro danno un tocco artistico e nuovo che a noi è piaciuto.
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Assilah. Alcuni murales nella medina |
A sud di Casablanca sulla costa Atlantica consigliamo una giornata a El
Jadida per una visita alla città portoghese ma soprattutto alla cisterna a volta sotterranea, costruita dai portoghesi per raccogliere l'acqua,
adesso un luogo misterioso e di sicuro effetto. |
La città portoghese di El Jadida |
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Essaouira
"Agadir rien à dir" dicono. Rasa al suolo
nel 1960 da un terremoto, è oggi una città moderna che ha ben poco di marocchino
e appunto ben poco da dire. Tuttavia le regioni intorno a questa città
sono le migliori di tutto il Marocco e le meno conosciute. A nord le spiaggie
sono affollate da surfisti fino ad Essaouira tutto l'anno.
A nord di Agadir, in primavera abbiamo visitato la
Valle del Paradiso.E' una gola che in inverno e
in primavera è ricca di cascate e pozze d'acqua dove è possibile bagnarsi.
Tutta la regione è piena di mandorli che qui fioriscono tra gennaio e
febbraio. In autunno invece si raccolgono le mandorle e le olive.
Abbastanza visitate dai locals sono le cascate di Imouzzer des Ida
Outaname, noi le abbiamo trovate quasi secche. Con i bimbi abbiamo percorso
una parte della Route du miel, bell'itinerario panoramico con finale alle
pozze d'acqua.
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A ovest di Agadir, nell'entroterra si estende la Valle del Souss, che divide
l'Alto Atlante a nord dall'Anti Atlante a sud. Il Souss nasce nel Jebel Siroua,
altro bel posto dove fare escursionismo, ma lungo il fiume ci sono paesi come
Taroudannt e Talioline, ricchi di storia. In particolare noi siamo andati a
vedere la raccolta dei fiori di zafferano si estende sulla costa il Parco Nazionale di Souss-Massa,
con scogliere molto belle che ospitano qualche villaggio di pescatori e all'interno steppe, foreste e laghi
molto frequentati da uccelli migratori. Qui, tra altri uccelli, si puó osservare
l'ultima colonia dell'Ibis chauve esistente al mondo, una specie in grave
pericolo di estinzione che qui riesce a sopravvivere e riprodursi. Se volete
visitare il parco contattate
Lahcen Baha,
l'unica guida nel parco, vive nel villaggio di Sidi Bensarne con sua moglie
Elena, toscana al 100%. Continuando lungo la costa si raggiunge
Sidi Ifni (vedi sotto) |
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Sopra qualche foto presa nel parco: una colonia di ibis, una civetta e due aironi con alcune tartarughe.
Scendendo lungo la costa utilizzando una pista in direzione di Aglou, si incontrano villaggi di pescatori
le cui abitazioni sono scavate nella roccia a picco sul mare. |
verso il Sahara Occidentale
Guelmine
è un'anonima città che segna un po' il confine tra l'Anti Atlante, il Souss a nord e
il deserto a sud. Un tempo era conosciuta come la "porta del Sahara" ed era
frequentata da commercianti tuareg. Adesso non c'è nulla per cui vale la pena
fermarsi. Continuiamo in direzione Tan Tan per 125 km di strada dritta nel
deserto, o meglio nell'hammada, il tipo più desolante di deserto, dove la sabbia
è stata rimossa dal vento lasciando un terreno piatto, arido e pietroso.
A Tan Tan non c'è nulla a parte una strana porta d'ingressoo formata da due
dromedari, in mezzo ai quali ci hanno piantato adesso una palma (forse per
dargli da mangiare i datteri) Andiamo a dormire a El Ouatia, altro luogo anonimo molto ventoso
popolato da pescatori. Oltre comincia il Sahara Occidentale, territorio
occupato militarmente dal Marocco nel 1975 da Hassan II e d'allora conteso. Si
scatenó una guerra con il fronte di liberazione sahrawita (Polisario)
fino al 1991 quando l'ONU ottenne un cessate il fuoco. In cambio il Marocco
promise un referendum che non si è ancora ottenuto dopo 22 anni e credo che non
si terrà mai, conoscendo i marocchini... Oggi la situazione è abbastanza calda,
la guerra in Mali ha fatto riaccendere la brace nella zona... meglio stare alla larga
quindi.
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Ma il vero motivo per cui siamo arrivati fin qui, a parte sicuramente
per vedere i due dromedari di Tan Tan, è quello di fare l'attraversata della
Plage Blanche. Probabilmente un po' rischioso da soli con un VW
Tiguan, senza equipaggiamento per la sabbia e con due bimbe al seguito, ma, lo ammettiamo...siamo
un po' pazzi. Partiamo da Tan Tan in
direzione di Guelmin, in corrispondenza del letto secco del fiume Draa (28°32'N
- 10°56'W) prendiamo la pista sulla riva destra in direzione di Tafnidilt,
passiamo subito davanti una specie di albergo tappa per carovane 4x4 e
continuiamo tenendo la direzione NW e puntando verso l'oceano che ancora non si
vede all'orizzonte.
Continuiamo fiduciosi e dopo circa 3 ore arriviamo
all'oceano a Cap Draa (28°74 N - 11°07 W). Da qui seguiamo la costa verso NE, la
pista è sempre molto sassosa, procediamo lenti, il paesaggio è grandioso,
incontriamo ogni tanto qualche baracca di pescatori. Dopo 1 ora circa arriviamo
in una zona di dune, cerchiamo di trovare i passaggi meno difficili, arriviamo
finalmente all'Oued Aoreora (28°50'N - 10°50 W). Qui inizia la Plage Blanche,
un'immensa spiaggia che a marea bassa è possibile percorrere in auto a gran
velocità. In caso di marea alta peró sono cavoli acidi, si rischia di
lasciarci l'auto. Ora, come previsto, la marea è bassa, abbiamo qualche ora disponibile per
percorrere 40 km di spiaggia. Alla Plage Blanche si accede attraverso una pista
sabbiosa che scende ripida nell'Oued Aoreora che peró la nostra auto non potrebbe
fare in senso inverso. Scendiamo nel letto del oued. Ora dobbiamo per forza fare
la spiaggia e sperare di uscire dall'altra parte. Percorriamo il letto sabbioso del oued
sulla destra, arriviamo sulla spiaggia, filiamo via veloci a 120 kmh sul
bordo dell'oceano, puri momenti di piacere. L'uscita (28°58'N - 10°37'W) ci crea
invece qualche problema, alla fine la spiaggia sfocia su un altro oued le cui
acque si insabbiano nella spiaggia, le ruote cominciano a impantanarsi, forziamo
l'uscita ....ouff siamo fuori su terreno duro. Attraversiamo l'oued su sassi e
arriviamo al paesino Fort Oussaka. E' fatta ! Puntiamo verso Sidi Ouarsik dove
ci fermiamo. Se passate da qui non potete non fermarvi all'Auberge
Figue de Barbarie, accoglienza, cucina e posto 5 stelle. Da vedere il relitto sulla
spiaggia. |
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Sopra quando abbiamo visto tutta la zona da attraversare su pista
sassosa. Ci abbiamo messo 3 ore per arrivare sul bordo dell'oceano e non
eravamo che all'inizio !
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Dopo aver percorso il tratto dopo Cap Draa a picco sul mare incontriamo la zona di dune
( a sx) prima di arrivare all'Oued Aoreora
(qui sotto). A sinistra il passaggio dove si scende nel oued, a destra il
passaggio per raggiungere la Plage Blanche |
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Abituati a guidare in una strada dove al
massimo si possono avere 4 corsie se è un'autostrada deserta, guidare sulla
spiaggia a bassa marea è uno spettacolo. Una lunga traversata, le piccole sono stanche, noi pure, è stata una giornata faticosa, ci rilassiamo in questa oasi di pace (Au Figue de Barbarie) |
Continuando per qualche km verso nord troviamo Sidi Ifni, poco oltre è una serie di insenature, spiaggette e posti ideali per il relax. Ne approfittiamo per fare base
e per fare un po' di surf e visitare gli archi di Legzira (consiglio qui
Aftastrip
sia per l'alloggio che per le lezioni di surf) |
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