Grigne - Alpi Orobie
Valsassina (LC)
Grigna Settentrionale, 2409 m
da Cainallo per il versante Nord. S2 (E/2.2), disl. 1160m, esp. N *****
Informazioni: Gita stupenda da fare con neve sicura (assestata) o neve polverosa.
Da Alpe Cainallo salire per sentiero al rif. Bogani (attenzione nei traversi ai
pendii sopra). Da qui salire tenendosi sulla dx fino alle rocce sotto la Cresta
di Piancaformia da dove si piega a sx puntando il canale che va percorso vs sx
evitando il cambio pendio a dx. Da qui per il canalino finale al rif. brioschi
in cima.
Grigna Settentrionale - Bocchetta della Neve, 2215 m
giro ad anello
da Cainallo. S3 (F/3.1), disl. 850m, esp. W-N ***
Informazioni: Gita insolita del tipo "ravanata esplorativa" che per noi ha rappresentato un
ripiego alla salita del canalone W al Grignone che presentava cornici molto
pericolose e innevamento eccezionale. Da fare comunque con neve sicura per il
lungo traverso fino al rif. Bietti.
Da Alpe Cainallo salire lungo il sentiero che porta al rif. Bogani (attenzione nei traversi ai
pendii sopra). Lasciare a sx le indicazioni per il rifugio e salire a dx per la
Bocchetta di Prada (1626m, ripido nel bosco). Andare verso sx scendendo
leggermente e raggiungere la Cappella Brigata Garibaldi, quindi traversare
(attenzione ai pendii sopra) all'arco roccioso della Porta di Prada. Con
continui sali e scendi (bolli gialli) si attraversano diversi canali e pendii
ripidi (attenzione) fino al traverso finale che porta al rif Bietti (1719m, 2h
con traccia). Continuare a traversare fino a passare lo sperone con mughi che
scende dallo Zucchei dei Grottoni. A sinistra si apre tutto il versante W che
scende dalla cima del Grignone. Il Canalone W è verso dx delimitato da due
torrioni che formano una V. Con condizioni pericolose abbiamo ripiegato sulla
più innocua Bocchetta della Neve priva di cornici. Salire sulla costa subito
dopo lo sperone suddetto e immettersi in un canalone che scende da sx salendo.
Togliere gli sci e salire nel canale a sx per 200m che facilmente porta alla
Bocchetta della Neve (2215m).
Discesa: stare sulla sx il più possibile seguendo le paline ed evitando i
numerosi buchi, raggiungere il rif. Bogani. Qui piegare a sx e seguire il
sentiero che attraversa la zona delle frane delle Lavine (attenzione ai pendii
sopra) e raggiunge Cainallo con diversi sali e scendi.
Resegone, 1875 m
da Morterone. S2 (E/2.1), disl. 840m, esp. NE ***
Informazioni: Ci sono due motivi per farla: il primo è che dalla cima si gode di un panorama
magnifico sulla fredda pianura addormentata, il secondo è che dopo una bella
nevicata per chi abita nella pianura addormentata è una salita dietro casa. Gita
da fare subito dopo una bella nevicata.
Da Morterone salire in direz. SW, seguire il sentiero tra i faggi (n.16). Alla
sorgente Forbesette (q.1378m) seguire il sent. 17 in direz. S-SE e aggirare uno
sperone che scende dalla vetta. Entrare nel vallone che sale alla vetta. Per la
discesa si può optare per una sciata un po' fuori dal bosco stando più a dx
rispetto all'itinerario di salita e puntando alla radura del Passo del Palio
(traliccio). Da qui volgere vs N-NW verso Morterone.
Val Brembana (BG)
Monte Valrossa, 2550 m
da Carona per il Vallone dei Frati. S2 (E/2.2), disl. 1430m, esp. NW
****
Informazioni: Gita molto bella con discesa di soddisfazione su pendii regolari a 30-35°.
Condizioni sicure.
Da Carona seguire la strada che porta al rif. Calvi. In vista dell'evidente
Vallone dei Frati (ca. 1560m) salire alla diga del Lago della Val dei Frati,
oltrepassare la teleferica e salire lungo la sponda dx or. del lago. Salire il
vallone su pendenze regolari di 30-35°. Al colle piegare a sx e si è in cima. La
discesa è da libidine. Bella anche la strada che quando è ben innevata permette
di scendere a mo di rally (okkio alle persone !)
Monte Cabianca, 2610 m
da Carona in traversata per il Vallone dei Frati. S2 (E/2.2), disl. 1490m, esp. NW-NE
****
Informazioni: Gita molto bella con discesa di soddisfazione su pendii regolari a 30-35°.
Condizioni sicure.
Da Carona seguire la strada che porta al rif. Calvi (possibile pernottamento).
Se salite in giornata attarversare la diga di Fregabolgia e salire per dossi fino sotto
al Monte Cabianca. Qui due scelte: o salire sulla spalla che porta alla cresta
orientale oppure salire direttamente il canale nord ovest a
piedi che si trova appena a dx del Cabianca e di qui in pochi minuti alla vetta
sulla sx (vedi relazione sci ripido).
Per la discesa scendere una ventina di metri e risalire al Monte Valrossa, da
qui scendere nel Vallone dei Frati.
Cercare poi di non perdere il sentiero subito a sx della diga altrimenti vi
ritrovate tra ontani e abeti fitti sopra ai salti d'acqua del fiume.
Monte Cabianca, 2601 m, Canale NW
da Carona, S5 (F/4.2), E1, 45-47°/150 m
***
Informazioni:
Variante più impegnativa del classicissimo giro del
Monta Cabianca e discesa dal
Vallone dei Frati che si può benissimo aggiungere (come abbiamo fatto).
Da Carona (Val Brembana) salire alla diga di Fregabolgia per andare al rif.
Calvi. Attraversando la diga il canale NW ce l'avete proprio dritto davanti a voi,
impossibile sbagliare. Salire per dossi fino a sotto il canale e risalirlo a
piedi. Attenzione alla cornice sempre presente alla fine. Noi abbiamo trovato
placche ventate e accumuli. Sotto la cornice 5 m a 47-48°, poi tratto a 45°,
strettoia larga 1,75 (esattamente i miei sci) ancora tra i 45 e i 50° poi tratto
finale a 45 a degradare. Gradazione 5.1 per la pendenza, ma per via della sua
lunghezza la quotazione ritengo sia un 4.2.
La discesa in caso di poca neve è poi subito finita
alla diga. Quindi noi abbiamo preferito risalire di nuovo il canale, salire al
Monte Valrossa e ridiscendere per il sempre godereccio Vallone dei Frati.
Cercare poi di non perdere il sentiero subito a sx della diga altrimenti vi
ritrovate tra ontani e abeti fitti sopra ai salti d'acqua del fiume.
Monte Toro, 2564 m
da Foppolo. S2 (E/2.2), disl. 1020m, esp. SW **
Informazioni: La vicinanza degli impianti non deve far sottovalutare questa gita che deve
essere percorsa solo con neve sicura.
Da Foppolo salire a Rovera. Qui prendere la pista a sx e puntare alla pala W del
Monte Toro, Raggiunta la cresta scendere per 20 metri e salire in cima.
Discesa: scendere il versante N (attenzione valanghe 300 m sotto la cima) quindi
scendere verso la Casera di Valbona. Qui risalire al Passo di Dordona
(attenzione valanghe) e scendere sulla sx or. delle piste.
Cima dei Siltri, 2175 m
da Castello di Mezzoldo. S1 (E/1.1), disl. 950m, esp. W *
Informazioni: Gita facile e sicura. Necessario buon innevamento. Si parte da Castello (1300m) e passano per il rif. Madonna delle Nevi si tiene la sx or. della valle fino alla cima.
Val Seriana (BG)
Cima di Grem, 2049 m
da Calchera, Gorno. S1 (E/1.1), disl. 1270m, esp. S *
Informazioni: Gita molto facile adatta per principianti o in caso di pericolo di valanghe. Generalmente quando fattibile molto affollata. Da Calchera (Valle de Riso) raggiungere le Cime Belloro quindi per valloncello con pendenza moderata toccare le baite Casera e Foppelli e raggiungere la cresta S che porta alla cima.
Vigna Vaga, 2332 m
da Gandellino. S2 (E/2.1), disl. 1360m, esp. E ***
Informazioni: Percorso alternativo al frequentatissimo itinerario dalla Val di Scalve. Gita
con un buon sviluppo ma mai noioso lungo l'isolata Valle Sedornia. Occorrono
buone capacità di valutazione delle condizioni della neve.
Da Tezzi Alti si sale lungo la Valle Sedornia prima sulla dx poi sulla sx or. Si
passa davanti alla Baita bassa di Vigna Vaga e si sale in cima da SW. Attenzione
i pendii a sx che scaricano.
Pizzo Tre Confini, 2824 m
da Lizzola. S2 (E/2.1), disl. 1570m, esp. SW ***
Informazioni: Gita con lungo sviluppo (12 km) da effettuare con condizioni sicure.
Da Lizzola si sale tutta la Val Bondione stando sempre sulla sx orografica.
Quando la valle si stringe piegare a dx per arrivare alla Baita Sasna dove c'è
un pianoro. Da qui si può andare al Monte Sasna oppure piegare subito a sx e
puntare il Pizzo dei Tre Confini. E' possibile effettuare questa gita in
traversata salendo per la Val Cerviera (1930 m di dislivello da Valbondione)
Monte Sasna, 2229 m
da Lizzola. S1 (E/1.2), disl. 971m, esp. NW **
Informazioni: Gita non molto consigliabile, a meno di non trovarsi già nei paraggi.
Come per il Tre Confini fino alla Baita di Sasna, poi puntare a S per la cima.
Discesa: lungo la cresta e poi a dx lungo la costa Tabacchi prima del Passo
Manina. Discesa poco remunerativa. Gran parte all'ombra.
Val di Scalve (BS)
Cimone della Bagozza, 2409 m
da Fondi di Schilpario. S3 (E/3.3), disl. 1150m, esp. NW
*****
Informazioni: Gita stupenda con uno dei migliori canali facili delle Orobie. Necessaria neve
assestata.
Dai Fondi di Schilpario (1261m), salire in direz. E per e attraversare i pianori
delle Piazze di S. Antonio, quindi piegare a dx in direzione dell'evidente
canale NW che scende dalla Bagozza. Salire fino al colletto (ripido, a volte
cornice) e quindi su neve di solito trasformata o su erba salire le pendici E
fino in cima. Discesa dal canalone suberba, tratto iniziale può arrivare a 45°
quindi pendio regolare sui 35°.
Monte Gàrdena, 2117 m
da Fondi di Schilpario. S1 (E/1.1), disl. 860m, esp. S *
Informazioni:
Gita di introduzione allo scialpinismo. Facile e sicura.
Dai Fondi si continua lungo la strada fino al Rif. Bagozza, quindi si continua
nella direzione della strada percorsa vs E fino al Passo Giovetto. Da qui si
segue un costone in direz. NW fino in cima.
Val Camonica (BS)
Monte Pianaccio, 2180 m
da Grano (Vezza d'Oglio). S1 (E/1.1), disl, 960m, esp. S *
Informazioni: Gita di ripiego se ci sono condizioni pericolose in giro. Da Grano si segue la
strada fino a Corte tagliando qua e là nel bosco. Quindi sul pianoro sommitale andare a dx vs la cima.
Val Gerola (SO)
Cima della Rosetta, 2142 m
da Rasura. S1 (E/1.1), disl. 1400m, esp, E
***
Informazioni: Bella gita da fare dopo una nevicata, altrimenti mediocre.
Da Rasura salire fino dove è possibile a Larice in auto. Salire dritti nel bosco
seguendo il sentiero che indica la cima, passare il Bar Bianco (1506m) all'uscita del
bosco e puntare alla cresta a destra della cima. Valutare bene l'assestamento della neve nella ultima parte ripida che porta alla cima.
2017
Monte Salmurano, 2269 m
da Pescegallo.
S1 (E/1.3), disl. 800m, esp. N **
Informazioni: Forse la gita più frequentata della Valtellina.
Dal parcheggio degli impianti di Pescegallo salire a sinistra degli impianti per la strada che porta alla diga di Pescegallo fino a quota 1800m circa.
Piegare sulla destra e salire i pendii soprastanti fino ad un leggero pianoro a 2020m, continuare nel vallone davanti a destra rispetto ad uno sperone.
Continuare lungo il traverso fino ad una selletta che si raggiunge per terreno un po' ripido (35°). Dalla sella seguire la cresta nevosa facilmente in vetta.
Discesa possibile direttamente dalla cima (40°). Gita affollata. Bello il pendio finale se non é troppo tracciato.
Monte Ponteranica Occidentale, 2372 m
da Pescegallo.
S1 (F/1.3), disl. 900m, esp. N ***
Informazioni: Gita discreta e affollata in basso ma che si riprende per la bellezza dei pendii nella parte alta.
Dal parcheggio degli impianti di Pescegallo salire a sinistra degli impianti per la strada che porta alla diga di Pescegallo fino a quota 1800m circa.
Piegare sulla destra e salire i pendii soprastanti fino ad un leggero pianoro a 2020m. Qui costeggiare verso sinistra uno sperone ed entrare in un vallone che conducono al Monte Ponteranica Occidentale.
Molti dietrofront per salire fino in cima. Dalla selletta salire facilmente alla cima a destra.
Monte Ponteranica Orientale,2378 m
da Pescegallo.
S2 (F/2.2), disl. 900m, esp. N ****
Informazioni:
Gita spesso deserta con un bel pendio e qualche tratto ripido e stretto. Richiede neve assestata.
Dal parcheggio degli impianti di Pescegallo salire a sinistra degli impianti per la strada che porta alla diga di Pescegallo fino a quota 1800m circa.
Piegare sulla destra e salire i pendii soprastanti fino ad un leggero pianoro a 2020m. Qui costeggiare verso sinistra uno sperone ed entrare in un vallone che conducono al Monte Ponteranica Occidentale.
A 2120m, prendere il canalone W fino alla selletta a 2270m (35°). Dalla selletta piegare in direzione sud e tra i grandi massi e cresta salire alla cima (qualche passaggio molto stretto potrebbe obbligare a togliere gli sci).
Traccia GPX
Monte Colombana, 2327 m
da Castello. S1 (E/1.2), disl. 1200m, esp. E-SE ***
Informazioni: Si puo salire da Ravizze o da Castello. Nel primo caso salire attraversando i tornanti ed uscire dal paese e quindi puntare a Case di Sopra da qui salire i pendii ripidi nel bosco verso W.
Se si parte da Castello continuare per sentiero fino a Laveggiolo poi per bosco salire in direzione NW, raggiungere la baita a quota 1650m dove si incontra l'itinerario da Ravizze.
Continuare fino ad uscire dal bosco rado di larici. Verso 2100 m i pendii diventano più ripidi. In caso di neve sicura (attenzione) proseguire lungo il versante sinistro salendo della cresta fino in cima.
Discesa: per l'itinerario di salita.
Pizzo Mellasc, 2465 m
da Castello.
S1 (E/1.3), disl. 1000m, esp. NE ***
Informazioni: Da Castello per sentiero fino a Laveggiolo, 1471m (si può partire da qui con
poco innevamento e se strada pulita), poi prendere la strada che entra nella Val
Vedrano fino alle baite Grasso (1680m), dopo qualche centinaio di metri
attraversare il torrente e salire in direzione nord un conoide, attraversare a
destra nei pressi di una cascata quindi verso destra puntare alla cresta che
unisce il Piazzo con il Mellasc. Aggirare sotto la cima e raggiungerla da NE.
Discesa: per l'itinerario di salita
Monte Rotondo, 2496 m
da Ravizza.
S1 (F/1.1), disl. 1200m, esp. E ***
Informazioni:
Da Ravizza (spesso occorre lasciare l'auto prima) salire per il bosco in direz.
E nel Vallone di Pai, quindi risalirlo sulla sx orogr. fino a q. 2000 ca e
prendere la direz NW (Pizzo Stavello) fino al pendio NE che scende dal Monte
Rotondo, salire quest'ultimo e percorrere l'ultimo tratto di rocce che portano
in cima.
Valle del Bitto di Albaredo (SO)
Monte Lago, 2353 m
da q.1100 str. Passo San Marco. S1 (E / 1.3), disl.1250m, esp. E
**
Informazioni: La gita più classica della valle, in caso di scarso innevamento la strada permette di partire più in alto rispetto ad altri itinerari.
Seguire la strada per il Passo San Marco fino alla stradina che si stacca sulla sinistra a quota 1370 m. Percorrerla per pochi metri e salire sulla cresta per un sentiero che entra nel bosco. In caso di scars innevamento proseguire lungo la strada
fino a rivenire verso la cresta. Seguire i cartelli per Rifugio Alpe Piazza, passare per Corte Grassa e Corte Grande (1615m), tagliare verso destra passando sotto il Monte Baitridana e raggiungere il Rif. Alpe Piazza
(1835m). Continuare in direzione SSE puntando alla cresta W che scende dal Monte Lago. Seguirla rimanendo sul versante destro salendo, fino in cima.
Discesa: per l'itinerario di salita. Con neve sicura possibile scendere i pendii a NW della cresta.
Pizzo di Val Carnera, 2116 m
da q.1130 str. Passo San Marco. S1 (E / 1.3), disl.1200m, esp. NE
**
Informazioni:
Gita che comporta un ora buona di saliscendi nel bosco per arrivare all'inizio
della gita. La sua bellezza è data dagli ultimi 400 m sciabili e dall'ambiente
isolato.
Dopo Albaredo, superato il primo tornante parcheggiare e salire a dx lungo la
via Priula. Continuare dritti quindi scendere un paio di tornanti fino a passare
un ponte. Qui a dx nel bosco, prendere ancora a dx per un secondo ponte e salire
al Dosso Chierico. Qui prendere il sentiero che scende a dx. Continuare per un
bel pezzo fino ad arrivare ad un bivio segnato. Prendere il sentiero a sx che
sale e continuare fino ad una radura, passare il fiume a dx e salire nel bosco a
dx all'abete bianco di Vesenda (150 anni). Continuare verso sx e uscire in
una radura alle baite di Alpe Vesenda Bassa (1457m). Qui salire nel bosco dietro
le baite fino all' Alpe Vesenda Alta (1647m). Continuare in terreno aperto al
Pianone di Vesenda e quindi puntare al canale ripido che porta al colle (2030m)
a dx del Pizzo di Val Carnera.
Val Tartano (SO)
Monte Tartano, 2292 m
da Tartano per la Val Budria. S2 (E / 2.2), disl. 1150 m, esp. N ***
Informazioni:
Gita di scoperta, poco ortodossa la salita ma bella la discesa.
Da Tartano si scende a Biorca e si prende la Val Corta pianeggiante. Si sta
sulla dx del fiume sulla Val Budria, pianeggiante ma molto solitaria. In fondo
alla valle (cascate sulla sx) si deve cercare la mulattiera che sale sulla dx.
In caso di tanta neve è praticamente impossibile se non è tracciata (il che è
molto probabile). Noi siamo saliti lungo una cascatina in mezzo ai rododendri e
gli ontani, facendo dietrofront tenendoci ai rami. Ad un certo punto si
raggiunge la mulattiera che attraversa il pendio e quindi si incontra per forza.
Presa la mulattiera vs sx si raggiunge la Casera del Lago e quindi facilmente il
Passo Tartano. Da qui un bel pendio di 35° porta nella Val Lunga (neve
polverosa). Ci si ricongiunge con la discesa della Cima Lemma. Obbligatori i
pizzoccheri di Tartano.
Monte Rotondo di Tartano, 2266m
da Tartano per la Val Corta. S1 (E / 1.2), disl. 1115 m, esp. N
**
Informazioni:
Gita facile con lungo sviluppo e pendenze poco interessanti ma in ambiente solitario.
Da Tartano (1210m) scendere a Biorca (1164m) e percorrere la strada innevata lungo la Val Corta. Dopo 2,5 km si giunge al paese di Barbera (1282m), passare il ponte sulla sinistra ed entrare in Val di Lemma, seguire il sentiero,
superare la Casera di Lemma bassa (sulla sinistra) fino ad un ponte (1700m). A destra si sale all’Alpe di Sona e al Monte Tartano, noi si continua sulla stradina che sale per intero la Val di Lemma sul lato destro orografico.
Quindi verso 1840m puntare verso destra alla Casera di Lemma alta (1986m) che si lascia sulla destra e si raggiunge il pianoro sopra (2080m). A questo punto prendere direzione SW e raggiungere una selletta (2200m, paletto).
Qui a piedi salire per la crestina in vetta (2266m). Discesa: per la strada di salita con solo 400m sciabili. Altrimenti scendere al Passo Cavizzola e scendere I bei pendii sul lato ovest del Pizzo del Vallone fino all’Alpe di Sona.
Da qui scendere verso destra nel bosco (abbastanza fitto e ripido) e arrivare la ponte a 1700m sopra la Casera di Lemma bassa, da qui seguire le tracce di salita.
Traccia GPX
Cima di Lemma, 2348m
da
Tartano per la Val Lunga. S1 (E / 1.3), disl. 950 m, esp. N
***
Informazioni:
Gita classica con cresta panoramica finale sulla Val Brembana. Dal parcheggio Pila (1300m) salire per strada della Val Lunga quindi quando piega nettamente a sinistra continuare diritto nel bosco fino alla Casera Porcile (1800m),
qui salire in ambiente aperto fino al Passo Tartano. Da qui piegare a destra e percorrere la cresta sul lato sud e raggiungere la cima. Possibile dal bosco a livello delle Casere della Scala salire a destra per pendii
piu ripidi fino al Passo Scala. Quindi brevemente a sinistra in cima. Discesa da entrambe le parti ma piu godibile dal Passo Scala.
Monte Valegino, 2415 m
da
Tartano per la Val Lunga. S2 (F / 2.2), disl. 1100 m, esp. N
****
Informazioni:
Gita varia con cresta panoramica finale, riserva spesso neve polverosa. Con neve dura si consigliano ramponi e piccozza. Richiede neve sicura per arrivare alla bocchetta.
Dal parcheggio Pila (1300m) salire per strada della Val Lunga quindi quando piega nettamente a sinistra continuare diritto nel bosco fino alla Casera Porcile (1800m).
Si lascia la traccia che porta alla Cima di Lemma verso 1990m e ci si dirige verso sinistra in direzione SE raggiungendo i laghi di Porcile (2030m).
Puntare all’evidente bocchetta posta a destra della cima (richiede neve sicura) che si raggiunge con un traverso (esp. NE) e un ripido tratto finale (40°, sci in spalla).
Alla bocchetta possibile lasciare gli sci e proseguire in vetta a piedi, oppure con innevamento adeguato portarsi su gli sci con possibilita di scendere per la cresta e/o per i canali N ben visibili (3.3/4.2).
Traccia GPX
Cima dei Lupi, 2415 m
da Tartano per la Val Lunga e Val Dordona. S2 (E / 2.2), disl. 1100 m, esp. W-NW
***
Informazioni: Bella gita su pendii ideali, i più ripidi all’uscita del bosco (max 35°). Possibile raggiungere la cima anche dalla Valle dei Lupi con breve arrampicata e giro ad anello verso la Valle di Dordona.
Da Tartano percorrere la Val Lunga sulla strada costeggiando il torrente A quota 1500m, in corripondenza del tornante non attraversare il ponte a destra che porta alla Cima di Lemma ma appena dopo il tornante
salire a destra su sentiero in direzione di Casera Dordona e Laghi del Porcile. Verso quota 1600m il sentiero prosegue dritto per i Laghi del Porcile, noi saliamo dritti per Dordona. Si sale con numerosi
zig-zag su terreno sempre piu ripido rimanendo sulla destra orografica del torrente fino alla
Baita Zuch (2100m) dove il terreno spiana,
qui puntare a destra (S) fino quasi sotto al Passo di Dordonella (a sinistra che non si raggiunge) e continuare dritti su terreno piu ripido fino alla cima che si trova sulla sinistra.
Discesa: lungo l’itinerario di salita. Possibile scendere alla Bocchetta dei Lupi e scendere per la Valle dei Lupi (meglio in questo caso farlo in senso inverso).
Traccia GPX
Cima Vallocci, 2510m
da Tartano per la Val Lunga e Val Dordona. S2 (F / 2.2), disl. 1150 m, esp. W
***
Informazioni: Bella gita su pendii ideali, i più ripidi all’uscita del bosco (max 35°), cresta con qualche passo di arrampicata (II).
Utili ramponii e piccozza.
Da Tartano percorrere la Val Lunga sulla strada costeggiando il torrente A quota 1500m, in corripondenza del tornante non attraversare il ponte a destra che porta alla Cima di Lemma ma appena dopo il tornante
salire a destra su sentiero in direzione di Casera Dordona e Laghi del Porcile. Verso quota 1600m il sentiero prosegue dritto per i Laghi del Porcile, noi saliamo dritti per Dordona. Si sale con numerosi
zig-zag su terreno sempre piu ripido rimanendo sulla destra orografica del torrente fino alla Baita Zuch (2100m) dove il terreno spiana, continuare verso il Passo di Dordonella (2320m) che si puo raggiungere direttamente continuando verso E
oppure piegando verso SE in direzione di Cima Lupi e poi tagliare facilmente verso NE verso il passo. Da qui continuare con gli sci stando sul versante W della cresta fin sotto il salto roccioso a quota 2400. Con qualch epasso di arrampicata (I-II)
salire in vetta.
Discesa: lungo l’itinerario di salita. Possibile scendere dal deposito sci per pendii più ripidi (4.1-4.2) e ricongiungersi all' itinerario di salita.
Traccia GPX
Valle del Livrio (SO)
Pizzo Meriggio, 2358 m
da Campelli. S1 (E / 1.1), disl. 1050 m, esp. N **
Informazioni:
La gita sicura per eccellenza anche se poco sciabile. Frequentata da starni tipi
in tutina aderente. Per gli abitanti di Sondrio è un po' come andare al parco.
Si sale da Sondrio ad Albosaggia e poi sino Campelli. Si parcheggia al tornante
di Le Sore e si sale attraversando il paese di Campelli, si passa un vecchio
skilift e poi nel bosco si taglia la strada che sale alla Punta della Piada
(antenna), quindi verso SW per cresta sali scendi si sale alla cima
Val Venina, Val d'Ambria, Val Vedello, Val di Scais (SO)
Pizzo Redorta, 3038 m
da Agneda. S2 (F / 2.2), disl. 1800 m, esp. N ****
Informazioni:
Una delle migliori gite delle Orobie. Necessario buon allenamento se si vuole
effettuare la gita in giornata, altrimenti è possibile dormire al rif. Mambretti
(ritirare le chiavi presso i guardiani della diga di Scais).
Da Agneda (1230 m), lasciare l'auto prima dei tornanti. In caso di molta neve si
lascia l'auto a Vedello (1032m). Salire per la strada che porta alla diga di Scais, prima della diga al bivio
prendere a sx e costeggiare il Lago di Scais sulla sinistra salendo, oltrepassare le Case di Scais e seguire
il torrente fino ad un pianoro con alpeggio (Alpe di Caronno, 1612m). Da qui possibile
sia andare su dritti per bosco e prati ripidi fino al rifugio Mambretti oppure
attraversare il torrente e risalire il canale di neve. Dal rifugio entrare nel
vallone restando sulla dx salendo, fin sotto la cima (lasciare gli sci). Da qui
prendere vs sx il canale + evidente e poi in cresta nevosa fino in cima.
Discesa: per l'itinerario di salita. Attenzione dopo abbondanti nevicate.
Pizzo del Salto, 2665 m
da Agneda. S4 (F / 4.2), disl. 1400 m, esp. N ****
Informazioni: Splendida montagna, sembra il Cervino vista da Agneda che offre una canale ripido di accesso e una divertente cresta rocciosa con passaggi di II. Da valutare attentamente le condizioni nivologiche
poichè la gita si svolge interamente a nord (versanti a est scaricano abbastanza), canale esposto a NE ma che non prende praticamente mai il sole, la cresta avvviene sul versante esposto a sud.
Da Agneda (1230 m), lasciare l'auto prima dei tornanti. In caso di molta neve si lascia l'auto a Vedello (1032m). Salire per la strada che porta alla diga di Scais, prima della diga al bivio
prendere a dx e costeggiare il Lago di Scais (1500m) sulla destra salendo. Rimanere sul fondo valle puntando dritti verso la parete nord del Pizzo del Salto. Attenzione i pendii a destra che possono scaricare. Sulla
sinistra si vede oramai il canale da salire. Prendere i pendii prima del canale che costituiscono la morena dell'antico ghiacciaio ed entrare nel canale. La pendenza è costante sui 35-40° con l'ultimo tratto
a 45° (possibili tratti ghiacciati in alto). Raggiungere il Passo del Salto
(2410m), lasciare gli sci e salire la cresta (cornici) rimanendo sul versante sud e il più possibile sulla cresta. Qualche passaggio di II nell'ultimo tratto.
Discesa: per l'itinerario di salita.
Traccia GPX
Pizzo di Rodes, 2829 m
da Gaggio. S2 (E / 2.2), disl. 1800 m, esp. N ****
Informazioni:
Gita lunga, un po' monotona in basso ma con ottimi pendii nella parte alta. Si
lascia l'auto a Gaggio (1018 m) all' inizio della Val Venina, nei pressi della centrale elettrica quindi
sci in spalla fino alle baite di Piane (1456 m), si passa davanti al rif. V
Alpini (aperto la domenica) e nel bosco fino ad Armisola. Anziché per il vallone
siamo risaliti per il sentiero estivo del bosco a sx (ripido). Quindi ci si
inoltre nella valle fino ad un pianoro da dove si risale sul canale di sx fino
ad arrivare alla bocchetta di S. Stefano (2378m). Qui attraversare vs dx per
risalire sulla cresta a dx e quindi in vetta. Discesa splendida fino alle casere
al di sopra di Armisola.
Val d'Arigna (SO)
Pizzo di Coca, Canalone NW, 3050 m
da Centrale Armisia. S4 (F / 4.3), disl. 2010 m, esp. N-NW
****
Informazioni:
Dislivello notevole con un buono sviluppo nella parte bassa, l'itinerario comincia veramente a salire al bivacco Resnati a 1900m di quota. Da fare con neve stabile ovviamente tenendo conto delle grandi valanghe che scendono
dalla destra orografica. Il canale offre pendenza costante sui 45° con due strettoie e l'uscita sui 50°. 2 piccozze e ramponi. Gita nel mirino da 20 anni, il canale aveva svalangato da poco ed ha rovinato gran parte del pendio, polvere in alto.
Si parte dalla centrale di Armisia (parcheggio con una ventina di posti) a quota 1041m e si sale lungo il sentiero fino alla località Forni (1296m) dove c'è un laghetto che alimenta la condotta forzata. Continuare
nel fondovalle tra blocchi e meandri del fiume e salire in centro alla valle. Si passa di fianco ad un grosso masso sulla sinistra dove si nasconde (spesso sotto la neve) il Bivacco Resnati (1950m). Si contiunua su terreno più ripido
(35°) fino ad un muro liscio in testa alla valle (2300m). Sulla sinistra si vede una strettoia ripida (50°) che si sale a piedi, ghiaccio. Possibile salire anche sulla destra. Quindi il canale si apre con pendenze inferiori fino ad
una seconda strozzatura che si passa sulla sinistra salendo (2800m, 50°). Continuare verso destra fino al colletto (uscita ripida). Lasciare gli sci e proseguire sulla cresta a destra fino alla cima valtellinese.
Discesa: per l'itinerario di salita.
Val Malgina (SO)
Canalone della Malgina, 2621 m
da Baite Campo - Castello dell'Acqua. S3 (F / 3.2), disl. 1640 m, esp. N
*****
Informazioni:
Gita direi di avventura, in un angolo selvaggio e splendido delle Orobie adatta
a chi ama il "ravanamento" ma che permette la discesa con gli sci del più lungo
canalone delle Orobie (1400 m !!). Da fare assolutamente quando tutte le
valanghe possibili siano già scese nel canalone.
Da Castello dell'Acqua si sale fino a Cortivo (556m). Quindi si sale (possibile
solo con 4x4 ma vietato) in Val Malgina da Cortivo per carrareccia fino a Baite
di Campo (979m). Senza 4x4 contate un dislivello totale di 2060 m. Si
continua sempre su sentiero entrando nel bosco a Baite Colombini fino ad
attraversare il torrente sulla dx or. poco prima di Baita Paltani. Qui si apre
sulla sx la magnifica visione del canalone. Normalmente le relazioni dicono di
farlo a giugno - luglio quando tutte le valanghe sono scese e il canalone è una
pista di neve firnata. Noi lo abbaimo fatto a fine inverno, il vantaggio è che
in alto si trova neve polverosa, in basso però la neve svalangata nel canale è
impossibile da sciare. A voi la scelta. Non avendo la certezza di passare
in fondo al canale e non sapendo in quali condizioni fossero i pendii intorno
abbiamo preso il sentiero che porta al Passo della Malgina salendo per il
versante dx or del canalone. Già perchè ogni granello di neve che scende dai
pendii di fianco finisce dentro il nostro canale ! Salendo si costeggia il
canalone sulla dx or. prima per sentiero, poi quando non c'è più neve si cerca
di stare a mezza costa e puntare alla Baita Muracci. Si attraversano numerose
valanghe che scendono nel canalone. Sull'altro fianco numerose cascate e
goulottes invernali probailmente aspettano ancora di essere aperte. Alla Baita
Muracci (1821m) si sale per una canale davanti a sx, anch'esso pieno di
valanghe, fino ad un pianoro da dove finalmente si entra nel canalone (2000m).
Qui un pendio perfetto e immacolato vi conduce al Passo. Ultimo tratto ripido
(40°) da fare sci in spalla. Bel panorama sul Bernina e sulla Valbondione.
Discesa da sballo fino a 2000m, poi scegliamo di curiosare la seconda parte del
canale fino a valle. Qui tutte le valanghe hanno reso il canale completamente
insciabile. Ci togliamo gli sci e tra un masso di neve e l'altro scendiamo come
si riesce. E' impressionante vedere la forza delle valanghe che incanalandosi in
questo budello schiaccia la neve sulle rocce creando delle strade con tanto di
curve paraboliche. Non avevo mai visto niente del genere. Poco prima del salto
finale, scegliamo di uscire dal canale verso sx or. Da subito felici ci
ritroviamo a vagare su un pendio tra due salti di roccia percorsi da cascate di
ghiaccio nella neve molle ed in mezzo in una foresta di ontani alla ricerca di
un fottuto sentiero. E' stata la parte + difficile della giornata ! Alla fine
siamo scesi tutti a sx ma che ravanamento. Il mio consiglio per farlo in inverno
è quello di uscire dal canalone a q. 2000m lungo il percorso di salita. In
estate probabilmente si riesce a percorrerlo interamente fino all'uscita.
Potrebbe essere un 2.3 se neve trasformata e valanghe assenti poichè la pendenza
generale è sui 30°. In inverno nei tratti in cui ci sono valanghe si è obbligati
a sciare su canali molto stretti o sulle contropendenze (40-45°).
Val Caronella (SO)
Monte Lavazza, 2410 m
da Carona. S2 (F/2.3), disl. 1250 m, esp. NE
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Informazioni:
Gita che si effettua in gran parte in bosco fitto, a parte due piccole rade e un canale in alto per altro percorribile solo con neve sicura. Da fare solo se siete in zona e vi manca nella collezione delle cime.
Lasciare l'auto a Carona 1162 m e seguire la strada che entra in Val Caronella. Arrivare a Pra di Gianni 1339m e passare il ponticello a sinistra. Salire direttamente il pendio NW seguendo le indicazioni per Malga Dosso.
Si passano due piccole radure fino ai prati di Malga Dosso 1892m. Seguire verso destra la cresta in direzione SSE fino ad uscire dal bosco. OLtre un piano un pendio ripido porta alla quota 2303 m (vetta sciistica).
Qui si arrestano la quasi totalità delle gite. Per cresta in direzione S si raggiunge la cima del Monte Lavazza 2410m (piccozza e ramponi).
Discesa per il medesimo itinerario oppure con neve sicura si può scendere verso sinistra da dove comincia il bosco per uno stretto canale che scende dritto alla prima radura
Val Belviso (SO)
Monte Torena, 2911 m
da Ponte Frera. S4 (AD/3.2), E2, disl. 1550 m, esp. NE
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Informazioni: Il Monte Torena puo essere salito dalla Val Caronella o con un percorso più ripido e tecnico dalla Va Belviso. Gli ingredienti per una gita completa 4 stelle ci sono tutti, lunghezza, dislivello, ambiente solitario,
pendii ripidi, parte alpinistica. Necessaria neve sicura, grandi valanghe possono scendere da tutti i versanti.
Dalla strada che porta da Tresenda all'Aprica salire la stradina che sale in Val Belviso, attraversare il Ponte Ganda (centrale Falck) e qui prendere la stradina a sinistra (ufficialmente chiusa al transito, meglio con un 4x4)
fino alla casa dei guardiani della diga Edison (1381m) a Ponte Frera o fino a dove la neve lo consente. Prendere il sentiero che sale sopra la casa in direzione della diga e per tornanti salire fino alle Case di Caccia a 1916m. Qui
continuare sopra le case lungo il sentiero che sale in direzione del Lago Verde e la Malga Torena (2054m). La parete del Torena è ora davanti a voi, qui inizia la vera salita. Passare a destra salendo il Lago Verde e quindi
salire i larghi pendii in direzione NNE (attenzione alle valanghe dai pendii a E), fino a quando la valle si restringe, salire il ripido pendio (ca. 2430 m, noi con sci in spalla con neve dura) quindi su pendenze più
tranquille continuare verso la bastionata rocciosa fino ad individuare sulla sinistra un canale più ripido verso quota 2700m, salirlo (ancora sci in spalla) e arrivare sotto alla parete nord del Torena.
Continuare dritti in direzione SE fino al canale che porta alla cima. A secondo dell' innevamento scegliere se lascare gli sci alla base del canale o meno. Una barra rocciosa alla base del canale vi farà decidere. Superare
la barra sulla destra (M2, ghiaccio) quindi canale nevoso con qualche roccia affiorante (2-3 m larghezza) fino ad arrivare sotto alle cornici sommitali (attenzione) dove il canale si restringe a ca. 1 m (M2). Dall'uscita percorrere una decina di metri sulla sinistra fino
alla croce distrutta.
Discesa: seguire l' itinerario di salita.
Traccia GPX