Il cuore dell'Africa. Abbiamo vissuto qui due anni e mezzo
rimanendo intorno a Kinshasa per motivi di sicurezza.
Fuori, il più grande polmone del continente senza infrastrutture e
abitato da popoli che sopravvivono tra guerre , estrema povertà e mancanza di educazione.
Caldo, Aurélie, Julie e Anouk
Giugno 2015 - Ottobre 2017
|
|
La storia di questo paese non si impara nei libri di scuola, sicuramente non dell'Italia. Molto probabilmente neanche nelle scuole del Belgio,
visto il risultato vergognoso che ne è uscito dopo la loro colonizzazione. Ci sono tre
libri che vale la pena assolutamente di leggere sia per conoscere la sua storia, quella dell'Africa e della colonizzazione, sia perchè, a prescindere dal Congo, sono tre libri fantastici:
Il primo è un grande classico: Cuore di tenebra (Heart of Darkness), scritto da Joseph
Conrad nel 1898 in cui racconta il suo viaggio risalendo il fiume Congo
a bordo di un vaporetto fino all'incontro di Kurtz, un incredibile personaggio
completamente folle
in mezzo ad una via di mezzo tra schiavi e seguaci. Il libro ha ispirato il
film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola. Il secondo libro
assolutamente da leggere è Congo di David Van Reybrouck, un libro sulla
storia del Congo scritto attraverso testimonianze viventi, storie
eccezionali raccontate da congolesi ancora viventi e ricucite in una
storia monumentale più eccitante di qualunque romanzo. Il terzo e ultimo
libro è Il Sogno del Celta di Mario Vargas LLosa, in cui si racconta la
storia di Roger Casement, osservatore per conto del governo inglese, che
si trovo ad indagare sugli orrori del colonialismo in Congo e in
Amazzonia. |
Geografia
Se uno guarda la Terra e l'Africa dallo
spazio, vede una chiazza gialla nell'Oceano Atlantico lunga centinaia di
chilometri, è il Congo che si getta in mare trasportando argilla,
sabbia, zolle d'erba e tronchi che sono stati presi dai centinaia di
fiumi che formano i 3.7 milioni di chilometri quadrati del Bacino del
Congo, corrispondente all'aerea del Congo, il che equivale ad un area
che va dalla Francia alla Polonia fino alla Sicilia. Il fiume
Congo costituisce la colonna vertebrale della RDC e l'unico collegamento
per arrivare a Kisangani, la seconda città del paese. L'est del Congo
(Goma e Bukavu) è raggiungibile dal Rwanda, mentre il Katanga nel sud si
raggiunge dallo Zambia. In mezzo una superficie grande appunto come l'Europa
e ricoperta da foresta difficilmente attraversabile. Il Congo oggi conta
meno di mille chilometri di strade asfaltate, in cattivo
stato di manutenzione e portano all'estero per rendere possibile
l'imporatzione di beni e l'esportazione delle materie prime (es. da
Kinshasa al porto di Matadi o da Lubumbashi allo Zambia). Di fatto non
circolano più treni, quello costruito nel 1890 dai Belgi verso Matadi è
andato in rovina. Rimane quello che collega le miniere del Katanga con
la ferrovia del Benguela in Angola. Il vero trasporto è quindi quello
fluviale ma lungo il Congo ci sono solo piroghe e chiatte, vere città galleggianti
per il trasporto di merci e persone. I battelli sono andati in
disuso e non esiste neanche una carta con i banchi di sabbia del fiume.
Quindi è frequente che le chiatte si insabbino durante la stagione
secca. Per raggiungere Kisangani in chiatta bisogna contare 1 mese. Chi
vuole spostarsi prende l'aereo o dispone di moltissimo tempo. |
Storia All'inizio del 1800 l'Africa era uno
dei due grandi spazi bianchi sulla cartina del mondo, l'altro era
l'Antartide. Alla Conferenza di Bruxelles nel 1876 gran parte
dell'Africa era conosciuta, Sahara compreso, ma c'era ancora una grossa
macchia bianca in corrispondenza del Bacino del Congo. Portoghesi,
Inglesi, Francesi avevano colonie sulle coste dell'Africa Centrale ma
nessuno aveva ancora penetrato la foresta del Congo, né navigato fino
alle sorgenti del grande fiume. In quegli anni Stanley e Livingstone avevano cominciato le
loro esplorazioni. Ma è nel 1885
con la Conferenza di Berlino di Bismark che le cose cambiarono per
questo paese. Per evitare conflitti tra le superpotenze e
combattere la schiavitù che regnava qui (e non solo), si decise di
fondare lo Stato Libero del Congo e di darlo come proprietà privata al
Re Leopoldo del Belgio con la garanzia che avrebbe combattuto la
schiavitù e garantito il libero scambio.
Il Re Leopoldo non aveva la più pallida
idea di cosa volesse dire governare un tale paese, né aveva una politica
coloniale come gli altri paesi. Utilizzando l'esperienza acquisita da
Stanley, cerco all'inizio di sfruttare questo
paese per suo conto per alimentare il commercio di avorio ma gli
investimenti effettuati non furono mai ripagati. In salvezza arrivo la
scoperta del pneumatico da parte di Dunlop nel 1888. Lo Stato Libero si
trasformo in un miracolo economico. La gomma proveniva dagli alberi
selvatici e si decise che la gomma avrebbe rappresentato il mezzo per
riscuotere le imposte. Si trattava di una tassa alle popolazioni locali
ma in relatà si trasformo in un saccheggio. I capi bianchi armavano dei
subalterni congolesi per riscuotere la gomma ma siccome volevano essere
sicuri che non utilizzassero le pallottole per ammazzare scimmie e altri
animali selvaggi da mangiare, esigevano per ogni pallottola un membro
del corpo della persona ammazzata come prova. Ando presto a finire che
tagliando mani e peni ai vivi, facevano credere ai bianchi di aver
sparato a chi non portava la gomma, mentre avevano usato i proiettili
per cacciare. Grazie a Roger Casement a partire dal 1900 si comincio a
protestare contro il sovrano belga che faceva mozzare le mani. Il patto
con cui aveva ottenuto lo Stato Libero era stato infranto, la gomma non
era scambiata liberamente ma confiscata e la schiavitù era stata
rimpiazzata con un sistema ancora più terribile. Le consequenze di
questa politica furono drammatiche per i congolesi, gli uomini dei
villaggi dovevano raccogliere la gomma per non essere mutilati o uccisi,
i campi finirono incolti, il commercio si paralizzo, la denutrizione
aumento cosi come le malattie. Più del 60% della popolazione mori in
quegli anni, un massacro perpretrato su vasta scala. Nel 1908 il re
Leopoldo fu costretto a cedere il suo territorio al Belgio quando il
prezzo della gomma era in caduta libera. Ma in quegli anni si scoprirono
altri ricchezze: la storia sembrava ripetersi, come il caucciù era
arrivato giusto in tempo per sostituirsi al commercio dell'avorio, cosi
lo sfruttamento minerario arrivava giusto in tempo per dare il cambio al
commercio della gomma. Il Congo, definito poi uno scandalo geologico,
aveva i più importanti giacimenti al mondo di rame nel Katanga, assieme
a Uranio, quantità enormi nel nord-est di Oro, Diamanti ,
Coltan , Zinco, Stagno, Manganese. Nessun paese al mondo è stato
fortunato come il Congo quanto a ricchezze naturali. Purtroppo di
tutte queste ricchezze al popolo congolese non arriva nemmeno una
briciola, anzi ha portato e continua tuttora a portare guerre, stragi e deportazioni. L'estrazione dei
minerali non era pero facile come l'avorio o la gomma, occorrevano
investimenti e infrastrutture. E qui che il neonato Congo Belga (che si
sostitui allo Stato Libero di Leopoldo) potè approfittare degli
investimenti di uno stato e di privati.
Durante il periodo di controllo del Belgio si costruirono dighe per
l'energia elettrica, ferrovie, strade, città-miniere dove vivevano i
minatori e le scuole per i bambini dove venivano insegnati i lavori
manuali per renderli pronti all'età di 10 anni al lavoro nelle miniere. La
seconda guerra mondiale fu vinta dagli USA grazie all'uranio del Congo. Con
il trattato di Yalta la parola colonia
scompari ufficialmente, le colonie divennero "territori non autonomi"
che sarebbero stati
portati all'autonomia dai paesi colonizzatori. Il Belgio decise per una via graduale portando
lentamente il paese all'autonomia ma nel 1959 le cose precipitarono.
Subito si negozio il destino delle imprese minerarie, motore
dell'economia congolese. I nuovi dirigenti tra cui Lumumba si sedettero
ai tavoli con i maggiori squali della finanza belga i quali grazie ad
una serie di astuzie giuridiche riuscirono a conservare il controllo
delle multinazionali. Con queste in tasca, il Belgio abbandono
letteralmente il Congo, ma portando via gran
parte degli introiti delle miniere. Il Congo acquisto le chiavi
politiche ma quelle economiche rimasero al sicuro in Belgio.
Il 30 giugno 1960 fu dichiarata l'indipendenza del Congo Belga che divento
Repubblica del Congo.
Durante le elezioni il concetto di tribu pervalse, cosi ognuno voto il suo leader locale.
Lubumba, il primo ministro dovette governare con ministri giovani senza esperienza e un governo diviso. Lubumba eredito comunque dal Belgio un Congo ben sviluppato con
14000 km di ferrovie e 150000 km di strade, 40 aeroporti e più di 100 centrali idroelettriche, ospedali, la prima industrai di estrazione di diamanti e la terza di rame al mondo. Ma non sapeva come gestire tutto questo.
Il paese contava 16 laureati in tutto ! Le scuole caddero in rovina, le strade e le linee elettriche ferroviarie non più manutenute. L'indipendenza arrivo troppo presto e l'esito non poté che essere
disastroso. Dopo solo qualche settimana dalla formazione del nuovo
governo, il Congo si divise, prima se ne ando il Katanga, poi il Kasai. Lumumba chiama l'Unione Sovietica per l'aiuto, gli Stati Uniti
sostengono il generale Mobutu.
Nel 1962 Mobutu riesce ad assassinare Lumbumba,
a riconquistare le provincie secessioniste e, nel 1965, prende il potere
sostenuto dagli USA. Mobutu vuole eliminare ogni legame con il passato e
cambia il nome al
paese in Zaire (il nome deriva da un errore: quando i portoghesi
chiesero agli indigeni come si chiamava quel fiume gigantesco che si
buttava nell'Oceano, essi risposero "zadi" che vuol dire fiume, i
portoghesi capirono zaire). Con Mobutu tutto si chiama Zaire, il paese,
il fiume, la moneta, le sigarette, i preservativi. Anche le città
cambiano nome (Leopoldville diviene Kinshasa), obbliga ad abbandonare
gli abiti occidentali e persino i nomi di battesimo vengono cambiati, al
nome di battesimo di origine cristiana si aggiunge il post-nome di
origine africana (ancora oggi è cosi e
difatti non si capisce mai come si chiama una persona, ufficialmente è
cognome + post-nome, ma nella pratica normale tutti lo chiamano con il
nome). I partiti politici vengono aboliti e il Congo come altri paesi
africani diviene uno stato a partito unico. Nei primi dieci anni il
Congo sembra rinascere e la gente a credere in una rinascita del paese
ma negli anni 70 Mobutu nazionalizza le industrie private tra cui
l'industria mineraria facendo entrare nelle sue tasche e in parte nelle casse dello stato un sacco
di soldi, ma facendo scappare i managers europei. L'economia comincia a
crollare davanti all'aumento del prezzo del petrolio (che il Congo non
possiede) e la diminuzione di quello del rame. La corruzione e
l'incapacità di gestire il paese portano ad una inflazione vertiginosa,
i soldi dei finanziamenti del FMI rubati o utilizzati per opere inutili
o per arricchimento personale. In quegli anni fece costruire una grossa
centrale sul Congo, una linea di alta tensione da 1800 km fino in
Katanga, un'acciaieria a Maluku vicino a Kinshasa, ma tutti i progetti
venivano consegnati chiavi in mano ma non funzionavano mai a dovere
per cui tutta la tecnologia finiva nelle mani di persone locali che non
sapevano come utilizzarla (questo succede ancora oggi). Cosi la centrale
che costo 500 milioni di dollari genera solo il 30% dell'energia
prevista e ancora oggi i black-out sono dell'ordine di 2-3 al giorno.
L'acciaieria ha solo fuso ferraglia e oggi giace abbandonata sulle rive
del Congo. Il costo per costruire il nuovo palazzo presidenziale era 4
volte il costo per combattere la malattia del sonno in tutto il Congo. Il massimo fu un lancio di un razzo spaziale che fini
immancabilmente nella foresta davanti agli occhi degli ospiti e
giornalisti. Lo stato non aveva soldi per pagare i funzionari, i
militari, in quegli anni precipitarono 4 aerei e 7 elicotteri da
combattimento perchè i militari avevano venduto i pezzi di ricambio ! Si
vendeva il cherosene degli aerei e le auto dell'esercito venivano usate
come taxi. La moneta venne svalutata per 6 volte, il FMI continuava a
iniettare soldi perchè secondo la CIA Mobutu era un bastardo ma era
sempre il loro bastardo, nella logica della guerra fredda. Ma nel 1990
il debito raggiunse la cifre folle di 10 miliardi di dollari e solo
allora il FMI chiuse i rubinetti. La situazione precipito. La povertà
porta all'aggressione, la fame e l'orrore delle guerre.
Le sorti del Congo si fondono con un altro dramma umanitario:
il genocidio del Rwanda.
Con l'indipendenza del 1962 in Rwanda i Tutsi, allevatori e detentori del potere da sempre, persero il potere in favore degli Hutu, molto più numerosi e agricoltori. Il regime degli Hutu
si volle vendicare e divenne implacabile nei confronti dei Tutsi
che si rifugiavano piano piano in Burundi, Uganda e Congo. Nel 1994 l'uccisione del presidente Hutu scateno l'inferno e l'odio hutu si trasformo in un genocidio che porto
alla morte di 1 milione di Tutsi. I rifugiati Tutsi in Uganda
(anglofoni) capeggiati da Kagame si organizzarono e marciarono in Rwanda
cacciando gli Hutu. La comunità internazionale, fin qui assente, non
capi cosa stava succedendo. Mitterand non fece eccezione e vedendo un
popolo ugandese anglofono che invadeva il Rwanda francofono decise di
appoggiare i rifugiati Hutu con l'operazione "Turquoise", proteggendo a
sua insaputa i colpevoli del genocidio. Un milione e mezzo di Hutu
finisce nello Zaire nella provincia di Kivu. In Rwanda si insediano i
Tutsi con il governo di Kagame (appena rieletto nel 2017 per la terza
volta). I campi profughi Hutu nel Kivu vengono utilizzati come basi per i raid contro il Rwanda dei Tutsi. L'esercito Tutsi
del Rwanda assieme all'Uganda si associano per invadere
la milizia Hutu, rovesciare il governo di Mobutu e, infine, prendere il controllo delle risorse minerarie nel Kivu (Diamanti e Coltan).
Per fare questo utilizzano delle persone Tutsi o vicine alla tribu dei
Tutsi (come i Luba) che vivono in territorio congolese per condurre l'operazione: nell'ottobre 1996 Laurent Kabila, prende
il comando dell'Alleanza delle Forze Democratiche per la Liberazione del Congo-Zaire (AFDL)
con lo scopo di espellere Mobutu e di prendere il controllo della ricchezza del paese.
Durante la marcia dall'est verso Kinshasa vengono massacrati con machete
e martello 300.000 Hutu. L'esercito di Mobutu, non pagato, fuggi e
Kabila entra trionfante a Kinshasa, sostenuto da Rwanda, Uganda e da
tutto l'Occidente. Spinti dall'imbarazzo di non aver saputo impedire il
genocidio e di aver preso la parte degli artefici dello stesso, il
Rwanda ebbe e tuttora detiene un sostegno considerevole da tutto l'Occidente.
Kabila si
proclama presidente del nuovo paese "Repubblica Democratica del Congo".
La parola democratica è alquanto curiosa poiche nessuno lo aveva
designato. Ma la guerra non finisce qui, anzi si amplifica in quella che
viene chiamata the Great African War o Seconda Guerra del Congo coinvolgendo 14 stati africani e facendo quasi 5 milioni di morti, più delle guerre più mediatiche dell'epoca di Bosnia, Iraq e Afghanistan messe assieme.
Le truppe ruandesi, ritirate, hanno creato una nuova milizia di ribelli, il RCD, mentre le truppe ugandesi il MLC. Nel 1998 innescano una guerra contro l'esercito del Congo per il suo controllo.
Angola, Zimbabwe, Ciad e Namibia inviano le loro truppe al fianco di
Kabila per difenderne l'integrità territoriale. Anche l'ONU decide nel 1999 di inviare una missione per la pace. Nel 2001 il presidente del Congo Laurent Kabila viene
assassinato e suo figlio Joseph Kabila è nominato per assumere l'interim. Nel 2002 viene firmata la pace tra Congo, Ruanda, Uganda e Burundi, la guerra è finita ma i ribelli rimangono nelle regioni dell'est ancora oggi.
Nel Kivu le Forces Démocratiques pour la Libération du Rwanda (FDLR), Hutu, continuano a minacciare la frontiera rwandese e il Rwanda continua a sostenere le milizie RCD (Rassemblement Congolais pour la Démocratie)
contro Kinshasa. Nel Ituri l'Uganda sostiene il gruppo ribelle Lord's Resistance Army (LRA).
Oggi la situazione non è per nulla cambiata: l'ONU è presente tuttora nella regione con la MONUSCO la piu grande forza internazionale di pace al mondo
che appoggia l'esercito congolese (FARDC) nella lotta contro i gruppi ribelli ugandesi
nell'Ituri, adesso sotto il nome di ADF, e contro i ribelli rwandesi nel
Kivu (FDLR). La causa è sempre il controllo dello sfruttamento minerario e lo scarso controllo militare da parte del Congo. Il Rwanda, pur non possedendo miniere di diamanti,
ne è un grande esportatore. Oggi l'interesse è
soprattutto sul Coltan (minerale contenente Niobio + Tantalio) di cui il Congo dispone del 80% delle riserve mondiali ed indispensabile nei circuiti elettronici (telefonini, lettori mp3, DVD, PC etc).
A questo si aggiungono i massacri perpretrati nel
Kasai dove si sono ammazzate
in 6 mesi 3000 persone e più di 1.2 milioni deportate in Angola a causa di una disputa sul controllo del territorio tra
lo stato e i clan tribali locali. Anche in questo caso i media non ne hanno dato
alcuna notizia.
Le guerre perdurano, l'economia crolla poco a poco a causa di un inflazione
galoppante e dell'incertezza politica. La gente è sempre più povera, le aziende chiudono e gli stranieri
continuano a lasciare di nuovo il paese. Il presidente Kabila avrebbe dovuto andarsene l'anno scorso nel 2016 perchè finiva il suo secondo e ultimo mandato, ma non avendo organizzato alcuna elezione è rimasto al potere
(copiando i suoi vicini del Congo-Brazzaville, del Burundi e del Rwanda). Sotto pressione dell'
opposizione e della comunità internazionale ha promesso di effettuare delle nuove elezioni nel 2017. L'ultima notizia
(Ottobre 2017 proprio quando stiamo partendo) è che ha chiesto una proroga di 504 giorni
per ben preparare le elezioni da tenersi quindi nel 2019 (adoro i 4 giorni, da l'idea di una pianificazione accurata !) |
Lingue e religione
In Congo si parlano 5 lingue oltre il francese. Molto diffuso il Lingala
nel nord ovest del paese e a Kinshasa e lo Swahili nel sud-est. Nella
parte centro-occidentale si parla il Kikongo, il Kituba e lo
Tshiluba. Il congolese è molto credente, l'80% è cristiano, la maggior
parte cattolico, ma qui a Kinshasa prevalgono i protestanti. I fedeli si
radunano ogni weekend per delle "maratone" di preghiera dai vari padri
sparsi per la città, in chiesa per i piu fortunati, ma la
maggior parte delle volte nei garage o in alcuni magazzini. La domenica
mattina è bello correre o andare in bici nella cité o nei villaggi
intorno e sentire i vari
canti uscire da ogni dove. In Congo esistono pero delle religioni
nate nel secolo scorso come il Kimbanguismo o il Matsouanismo, movimenti
religiosi creati da visionari che hanno saputo crearsi un seguito tra
l'ignoranza della gente senza usando neanche troppa fantasia, ma
copiando gli eventi della religione cristiana e cambiando semplicemente
i nomi. I Kimbanguisti rappresentano circa il 10% della popolazione.
Rimangono diffuse pratiche di stregoneria dovunque. Anche nella
recente guerra in Kasai nel 2017 l'esercito fuggiva davanti alle bambine
stregone perchè, di diceva, trasparenti alle pallottole....e siamo nel
2017 ! |
Malattie e incidenti
Si dice che il Congo sia la scatola di Petri del mondo, dove molte delle malattie che oggi conosciamo sono nate e dove solo metà delle specie di
germi e di piante che ci sono qui è conosciuta. Tra le malattie più diffuse
sicuramente il primo posto spetta all'AIDS, nato proprio qui negli anni 20 (http://www.bbc.com/news/health-29442642)
e diffuso dalla città di Kinshasa. Oggi il 4% della popolazione è portatrice del
virus dell'AIDS, non esiste una grande campagna visibile. I preservativi spesso
distribuiti gratuitamente vengono impiegati talvolta per sbiancare la pelle...
La malaria è l'altro grosso problema di salute e il principale per gli stranieri
che si recano in Congo.
La profilassi del Malarone è efficace se accompagnata
con la protezione fisica (zanzariere, maniche lunghe e insetticida) ma la gente
locale non se lo puo permettere. La quasi totalità dei congolesi è infetta. Noi
abbiamo scelto di proteggerci per tutto il periodo dei 2 anni e mezzo con
Malarone, ogni giorno una pillola. Non abbiamo osservato alcun effetto
collaterale, solo un po' di nausea all'inizio ma la presa del farmaco con latte
o yogurth non ci ha dato alcun problema. Su questo argomento si legge di tutto
in internet. Ovviamente l'igiene alimentare é un altro grosso problema, i soliti
consigli di pelare frutta e verdura, bollire tutto cio che non è sicuro ed
evitare carne e pesce di dubbia provenienza vale anche qui. La causa di
morte più elevata sono purtroppo gli incidenti. Il senso della prevenzione e
della sicurezza non sono di certo il punto forte degli africani, ma qui in Congo
si raggiungono livelli allucinanti.
La prima causa di morte sono gli incidenti ed in testa quelli stradali. Qui basterebbe dare la
patente a chi passa l'esame. Noi con 50 dollari abbiamo ottenuto la patente
A,B,C e D senza che avessimo mai guidato un pulman o un camion. Il secondo
incidente è la caduta nei tombini, dovuta al fatto che tutti i tombini vengono
rubati. Il casino è quando piove che le strade si allagano e i buchi dei tombini
non si vedono più ! |
|
Per i congolesi la tecnologia è arrivata
sicuramente troppo rapidamente, la mancanza di educazione non ha aiutato.
Come all'epoca di Mobutu ancora oggi ci si rende conto che i congolesi
utilizzano macchine ed utensili senza avere un minimo di conoscenza su
come siano fatti e su come debbano essere impiegati. La manutenzione
preventiva non fa parte del loro vocabolario e i sistemi usati per la
riparazione delle macchine vanno al di là della nostra immaginazione. Un esempio
di come non riescano a capire come debbano venire impiegate le auto é il caso del
trasporto del carbone. Per cucinare i congolesi usano il carbone (quelli
ricchi hanno le cucine elettriche). Il carbone viene fatto nei villaggi
fuori Kinshasa, avvolto in sacchi fatti di rami di legno e trasportato quotidianamente su camion o
su delle Pegeout
504 (che la considerano equivalente ad un camion). Questi veicoli vengono
caricati oltre l'immaginabile con sopra anche le persone che lo devono
scaricare. Immancabilmente tutti i santi giorni si trovano
sulle strade camion e Pegeout 504 con i semiassi spezzati. Credo che le case costruttrici dovrebbero fare i test di durata in Congo, se funziona qui, funziona su tutto il
pianeta |
|
|