Bibliografia:
M. Bernardi - Arrampicare in Val Gardena Dolomiti - Athesia
M. Bernardi - Dolomiti le vie più belle Cortina - Athesia
M. Bernardi - Arrampicare sul Catinaccio e dintorni - Athesia
I. Rabanser - Civetta - CAI TCI
F. Favaretto - Gruppo del Sella - CAI TCI
A.Berti - Dolomiti Orientali I parte 1 - CAI TCI
L. De Franceschi - Pale di San Martino Est / Ovest- CAI TCI
Pale di San Martino - Versante Sud
G. Grassi - 90 Scalate su Guglie e Monoliti - Gorlich
Dolomiti di Sesto, Braies e Ampezzo
Tre Cime di LavaredoInformazioni:
Raggiunta la forcella tra la Grande e la Piccola, a sx per gradoni e roccette II
fino alla forcella tra l'avancorpo e la Torre, quindi subito a dx su rocce ben
appigliate fino ad una forcelletta e a sx su canale ghiaioso, al termine del
quale si prende a dx su rocce (II+) e poi per sfasciumi fino ad un risalto (III).
Proseguire per un canale ghiaioso quindi roccette (II) e a dx per un altro
canale con masso incastrato, liscio e spesso bagnato (III). Quindi prendere a sx
per rocce (III) fino ad una cengia che va percorsa vs sx quindi dritto fino in
cima. Discesa per la stessa strada. Possibilità di fare qualche doppia, nel
caso. 4h dall'attacco.
Gruppo del Cristallo
Guglia de Amicis, 2150 m
Via Diretta Dulfer, D+, VI- 60 m*****
Informazioni:
Situato nelle Dolomiti di Misurina nel gruppo del Cristallo questo obelisco di
roccia non si nota dal basso, ma una volta che si è di fianco stupisce la sua
particolare forma e come possa rimanere in piedi (... speriamo ancora per
molto).
Dalla malga di Misurina (dove consiglio vivamente di fermarsi a mangiare al
ritorno o per comprare i loro formaggi e la loro ricotta affumicata) si sale
lungo il sentiero che porta alla Sella di Popena e, arrivati all'altezza della
guglia, si attraversa per sassi e mughi fino all'attacco. L'attacco è sulla
parete nord.
L1 dallo spigolo NW si sale per qualche metro una fessura che porta
ad una cengia orizzontale che attraversa la parete nord (data l'esilità del
monolito bastano pochi metri per passare da una parete all'altra !), chiodi, si
passa lo spigolo NE e sulla parete E si sale per qualche metro, IV-.
L2 si sale
3 metri vs sx e poi altri 2 a dx, poche protezioni possibili, fino ad uno
spuntone dove proteggersi (possibile salire su dritti, più difficile ma c'è un
chiodo), quindi ancora su dritti per un diedro fino alla cengia che divide la
parte superiore del monolito, IV+.
L3 si sale a dx verso lo spigolo NE superando
la pancia strapiombante (2 ch., VI-) è il passo chiave della via ma è protetto
bene e ci sono buone prese verso dx. Poi facile in cima.
Discesa: una
spettacolare doppia da 60 metri e si è alla base della parete. Si può anche
spezzare in due doppie usando la S2.
Gruppo Nuvolau
Cinque Torri
Info:
Situate a pochi passi da Cortina costituiscono una valida alternativa
arrampicatoria quando il tempo è incerto. Questo gruppo è costituito da numerose
torri (ben più di cinque) alte da pochi metri fino a 160 m. Arrivando da sud
troviamo la Torre Grande, la Torre Seconda divisa in Torre Romana, Torre Lusy e
Torre del Barancio, la Torre Terza o Latina, la Torre Quarta divisa in alta e
bassa e la Torre Inglese più a nord.
5 Torri - Torre Inglese
Parete E, Via Menardi, AD, IV-, 52m***
Informazioni:
Classica e frequentata, roccia ottima, bellissimo il secondo tiro.
L1
diedro fino alla terrazza IV-.
L2 andare vs sx sullo spigolo e guadagnare la
cima III+.
5 Torri - Torre Quarta
Parete SE, Via Dibona, AD+, IV, 90m**
Informazioni:
Classica e frequentata, roccia ottima.
L1 si sale sulla parete della
Quarta Alta, noi siamo saliti direttamente sulla parete S, III.
L2 attraversare
a sx e passare sull'altra torre (poche protezioni) fino ad una rampetta, IV-.
L3
breve camino che porta in cima. IV.
Discesa doppia sul versante N.
5 Torri - Torre Lusy
Parete N, Via Pompanin-Lusy, AD+, IV, 120m***
Informazioni:
Classico su roccia ottima.
L1 sullo spigolo NE IV-
L2 facile rampa vs dx III
quindi ritornare sullo spigolo. Ho unito i tiri ma è necessario allungare molto
i rinvii.
L3 passare sulla cengia in parete E e poi su dritto su roccia
verticale ma ammanigliata fino allo spigolo di nuovo IV-.
L4 dritto verticale IV
fino alla terrazza poi facile a sx sulla torretta finale.
Una doppia sulla
parete SW.
Gruppo del Falzarego
Torre Grande di Falzarego, 2550 m
Parete Ovest - Via Lussato AD, III+, 180 m***
Informazioni:
Bella salita, su roccia ottima, ricca di appigli e ben proteggibile, continua.
Soste su anelli cementati. Dal piazzale di Passo Falzarego si sale verso le 2
torri fino alla base della parete, si attacca 40 m a sx dello sbocco del canale
che divide le 2 torri. Attacco ad un bollo rosso. La via cmq è segnata con bolli
rossi, impossibile perdersi. Ottima per principianti....infatti è stata la mia
prima vera via da primo in montagna !
L1 obliquare a sx in direzione di un
muretto verticale e quindi di un terrazzino (30m, III+, 2C).
L2 per rocce
articolate e quindi diedro, uscire a sx (40m, III, 2C).
L3 dritti verticale
appigliato poi facile fino ad una rampa (40m, III, 1C).
L4 salire la rampa,
quindi un caminetto fino ad un terrazzino aereo (40m, III, 3C).
L5 su rocce
rotte fino alla vetta, occhio ai sassi. (50m, II).
Cima Bois (o Col dei Bos), 2559 m
Parete Sud - Via Ada (var. dei bellunesi) D+, V+, 350 m***
Informazioni:
Bella salita, su roccia ottima, e ben proteggibile, soste su anelli cementati.
La via corre in mezzo alla parete con andamento abbastanza tortuoso ma è
segnalata da bolli verdi. Dal bar Strobel seguire il sentiero che porta
all'ospedale militare quindi stare alti e passare sotto la parete. Dopo il
grande ghiaione subito dopo una breve paretina attrezzata come falesia l'attacco
(30min).
L1 Salire il lungo diedro nero, 1 passo faticoso a metà di V+ (V, 50m)
L2 Uscire a sx e poi per placca verso sx (bolli verdi), III+, 30m
L3 Una rampa(diedro portano alla cima di uno spuntone (IV+, 40m)
L4 Attraversare sulla parete a dx e poi salire una rampa delicata (V-) quindi
facilmente sullo spigolo (IV) (V-, 30m)
L5 Attraversare a sx e poi salire direttamente la ripida parete, V+, chiodi,
quindi più facile, IV, (V+, 40m)
L6 Traversare a sx su cengette IV e poi superare un piccolo tettino IV+ e
sostare sulla sommità del pilastrino a sx (IV+, 50m)
L7 Salire il muro a dx (IV+) quindi portarsi a sx e salire il muretto (V+, 25m)
L8 Attraversare a sx e salire il diedro giallastro che entra in un canale (IV
poi II, 25m)
L9 Salire la facile rampa III e poi prendere la splendida lama , IV+, verso dx (IV+,
30m)
L10 Salire la rampa appigliatissima III+ ed entrare nel canale, da qui salire la
parete strapiombante a dx (fittone per i piedi, faiticoso, V+/A0)
L11 Salire III e prendere la rampa vs sx (IV, roccia discreta) poi per fessura
(V-) e quindi spostarsi a sx e rislire un piccolo tettino, IV+ (V-, 45m)
L12 Salire il diedro verso dx che porta alla cima (IV, 20m)
Gruppo del Sorapiss
Punta Sorapiss, 3205m
Via Grohmann - Dimai (Normale), PD, 1560m****
Informazioni:
Da S. Vito di Cadore si va al rif. San Marco. Se è chiuso potete dormire al
locale invernale (2-3 posti) o come abbiamo fatto noi al biv Slataper, 3 brande
+ tavolone in un posto splendido con vista.... basta guardare le foto. 4h da S.
Vito.
Salire il ghiaione, tanto faticoso in salita quanto bello in discesa fino
all'attacco. Seguire la cengia a sx fino al secondo di due camini, quello con
masso incastrato. Passare il masso (p. III, cordino + chiodo) poi continuare su
roccette divertenti (I) a dx del Giaron Alto fino ad una forcella quindi a dx
fino ad una forcella successiva da dove si vede il Ghiacciaio Occ.le. Salire per
un camino e attraversare una cengia esposta fino in cima. Panorama eccezionale.
3ore e mezza dal bivacco.
Informazioni:
Via storica, rappresenta la prima via di questo grado in dolomiti. Effettuata da
Cesaletti in solitaria nel 1877 !
Da San Vito di Cadore si giunge al Rif. San Marco in 2h, quindi si prosegue sino
alla Forcella Grande. Si lascia il sentiero per seguire una traccia restando in
quota (ometti) che gira intorno alla torre. Prendere un ripido canalino che
porta alla spalla sotto lo spigolo sud (1h30).
L1 salire un pilastrino fino a
raggiungere la Cengia Inferiore che si segue vs sx fino ad un caminetto chiuso
da un blocco (30m, II).
L2 Salire aggirando il blocco (20m, IV-).
L3 Rimontare
un canale detritico giungendo alla Cengia Mediana che si segue vs sx (molto
esposta), aggirare uno sperone e sostare ai piedi di un caminetto obliquo (30m,
II).
L4 salire il caminetto vs dx fino alla Cengia Superiore (30m, III).
L5
Percorrere la cengia vs dx, stretta fino allo spigolo sud esposto non
proteggibile (30m, II).
L6
continuare in discesa senza difficoltà fino al termine della cengia. L6 prendere
un camino obliquo vs sx che porta alla cengia sotto la cima (30m, III).
Discesa:
dallo spigolo sud della cima calarsi fino alla Cengia Sup, un'altra calata alla
Cengia Mediana. Raggiungere il blocco del L2 e calarsi fino alla Cengia Inf.
quindi facilmente all'attacco.
Dolomiti di Gardena e Fassa
Gruppo del SellaPrima Torre del Sella
Pilastro S, Via dei Pilastrini, D, IV (1 pass. V), 140m***
Informazioni:
Bella arrampicata su ottima roccia. Portare 2-3 friends medi. Chiodi e soste in
posto.
Dal Passo Sella ci si porta alla base dello zoccolo che si risle per facili
rocce (II) fino ad una cengia erbosa sotto le 2 fessure che scendono dal
pilastro. L1 salire obliquando vs dx puntando alla fessura di dx (IV-). L2
spostarsi a sx della fessura (1 passo di V, liscio) e poi rientrare seguire la
fessura fin sotto la piccola grotta (IV). L3 salire la fessura vs dx e uscire
dalla grotta (IV) poi facilmente in cima e passare sulla torre in spaccata. L4
facilmente in vetta.
Terza Torre del Sella
Parete W, Via Vinatzer, TD-, V (1 pass. VI), 350 m****
Informazioni:
Via molto bella su roccia quasi sempre ottima tranne un paio di tiri. La via
segue un sistema di fessure e diedri abbastanza intuibile. Pochi chiodi in via,
soste a chiodi. I pezzi obbligati un po' unti ma non danno fastidio. Discesa
impegnativa.
Dal Passo Sella prendere il sentiero per la ferrata delle Mesules e, in
corrispondenza della Torre, salire per ripido ghiaione fino all'attacco, chiodo,
croce bianca e clessidra.
L1 salire per facile, III+ alla rampa IV fino ai chiodi (IV+, 50m)
L2 alla fine della rampa attraversare a sx e poi salire una fessurina (III+,
30m)
L3 continuare dritti per la fessura con un tettino da superare (V, 40m)
L4 ancora per fessura prendendo verso la fine la dx e sostando prima di una
placca levigata obliqua (IV, 35m)
L5 salire la placca, delicato IV+, poi prendere il camino stretto (V-) e sostare
sotto una nicchia di roccia bianca (V, 30m)
L6 salire un piccolo blocco (IV) e poi facilmente raggiungere la cengia a
spirale (II) e sostare sotto la fessura del tiro chiave (IV, 40m)
L7 salire la bella fessura dritta (V) ben proteggibile e poi passare il tetto
(ch, VI) a dx, sostare poco sopra sotto una nicchia (VI, 20m)
L8 salire un sistema di diedri giallastri di roccia discreta (IV, 40m)
L9 salire ancora per diedri giallastri, ai 2 ch prendere a sx una fessura, che
diventa molto bella alla fine (IV+, 40m)
L10 proseguire e superare un diedro con uscita a sx (V) su roccia discreta e poi
placca su roccia stupenda IV fino ad un pulpito(V, 35m)
L11 raggiungere la vetta per le placche terminali su roccia stupenda (III, 40m).
Discesa: sul versante NE, con 1 calata da 25m si arriva su una cengetta. Da qui
slegati (!!!) si disarrampica seguendo i bolli rossi verso sx lungo cengette e
diedri (II-III+, esposto) fino alla cengia a spirale che si segue
aggirando lo spigolo NW fino al canalone tra la Terza e la Seconda Torre. Qui
non scendere nel canalone ma continuare lungo la cengia sulla Seconda Torre
(esposto) fino ad un anello sulla parete a sx. Scendere con 5 doppie da 25m
stando sempre attaccati alla parete della Seconda Torre e non scendendo nel
canale (la prima obliquare a dx faccia a monte).
Ottima la relazione CAI e quella di Bernardi. Okkio a quella della Scuola Della
Torre che non c'entra niente !
Quarta Torre del Sella
Parete W, Via Gluck, D+, V-, 260 m***
Informazioni:
Bella arrampicata anche se i pezzi più difficili sono su roccia poco sana.
Pochissimi chiodi in via.
Dal Passo Sella prendere il sentiero per la ferrata delle Mesules e, in
corrispondenza della Torre, salire per ripido ghiaione fino all'attacco.
L1 occhio a non sbagliare la partenza che si trova vicino al grande masso che
c'è sul ghiaione vicino alla torre. Salire per fessure rotte (1ch, IV) quindi vs
sx su rocce marce sotto gli strapiombi in una nicchia III+. L2 uscire a sx IV e
quindi salire su placca. L3 salire dritto fin sotto gli strapiombi gialli IV-.
L4 salire tra le rocce strapiombanti ove una nicchia permette il passaggio. La
roccia è marcia, okkio, presenti 2 ch. poi strapiombino, V- poi IV. L5 tiiro
sprotetto di roccia buona IV. L6 salire una bella fessura dritta da capire, per
me V-. L7 placca di IV-. L8 camino marcio, esposto (2ch. IV+) L9 ultime facili
rocce fino in cima III+. Discesa: tra la torre e il massiccio del Sella con 9
doppie. E' possibile saltarne qualcuna ma non lo consiglio: rischio di corde
incastrate.
Piz Ciavazes (cengia dei camosci)
Via Piccola Micheluzzi, D, IV+, 400m****
Informazioni:
Bella arrampicata sugli ultimi 3 tiri. La parte bassa, più facile, offre roccia
più rotta e discontinua. Soste e chiodi in posto.
L'attacco è 50m a sx della rampa.
L1 si sale per uno zoccolo-fessura, IV-.
L2
girare dentro un piccolo camino fessura con erba, IV-.
L3 andare vs sx su una
placchetta poi erba IV-.
L4-L6 seguire la rampa di II.
L7 salire la placca poi
la fessura vs dx e quindi per una bella placca ammanigliata, poi
traversare in orizzontale vs dx fino ad una grotta IV+.
L8 su dritti per bella
roccia IV.
L9 salire i 2 piccoli starpiombini ammanigliati IV+.
Sass Pordoi
Parete SW, Via Andreoli Saggin, D, IV+, 600m**
Informazioni:
Il bello di questa via sta solo nell'avventura e di percorrere una via molto
poco ripetuta, come ai vecchi tempi. Non si può dire che offre una arrampicata
interessante. Su 14 tiri, sono carini 2 tiri centrali in camino e il tiro
finale che porta alla cengia. Per il resto la roccia è spesso marcia e con più
cordate in via il pericolo di caduta sassi è continuo.
Da Pian de Schieveneis si sale fino al colatoio tra la parete SW del Sass Pordoi
e il Sass de Moles. L'attacco è sullo zoccolo 50m prima di qs colatoio.
Vedi relazione CAI
Gruppo del Catinaccio
Dirupi di Larsech
Guglia del Rifugio, 2290m
Via Giongo allo Spigolo Maestro (parete S), TD-, VI-, 140m**
Informazioni:
Salita di ripiego in caso di tempo incerto, a 40min dal Gardeccia. Occorre salire 3 tiri di roccia da pulire e tratti erbosi per gustarsi i due bei tiri finali.
Da Pera di Fassa prendere la navetta (9€) e salire al Gardeccia, da qui attraversare il torrente e prendere il sentiero "Bepo de Medil", salire a dx dopo il 5° tornante e salire per prati.
Attraversare qualche canale di ghiaia fino a raggiungere la guglia. Oltrepassare un grosso pino cembro e salire per un ghiaione ripido per una ventina di metri. Attacco in corrispondenza di un chiodo rosso.
L1 salire la fessura (V+, chiodo con cordino, faticosa) poi spostarsi verso dx (IV+, erba) ed entrare in un diedro (IV, 2ch), salire uno sperone (III, erba). 30m, V+.
L2 salire un muretto (V-, 2ch, erba) quindi proseguire a dx di uno spigolo (IV) fino a sostare su uno sperone + clessidra. 30m, V-
L3 per facili gradoni (III) salire, prima di un albero, sulla parete a dx piena di clessidre (IV), poi proseguire su uno sperone di roccia compatta. 30m IV.
L4 salire il muro giallo (V, 4ch), poi spostarsi verso sx in un diedrino (VI-, 2ch) e passare sotto uno strapiombo uscendone a destra (V-, ch) poi a pochi metri (IV) la sosta. 30m, VI-.
L5 salire verticalmente su placca stupenda (IV+, 2ch), poi facilmente alla vetta. 30m, IV+.
Discesa: Scendere alla forcella tra le due punte, la calata da 25m si effettua al di là (lato W) di una crestina in corrispondenza di uno spit. Un'altra calata da 50m permette di arrivare
quasi alla fine del canale evitando di fare cadere sassi. Sul lato sx orografico c'è l'ultima calata da 50m per arrivare alla base.
Materiale: cordini, qualche friend 0.3-2 BD.
Torri del Vajolet
Torre Delago, 2790m
Spigolo Piaz, D-, IV+, 150m****
Informazioni:
Salita famosa su un bellissimo spigolo sottile e verticale e come tale roccia un po' unta dal passaggio e coda alla base della parete. Scegliere giornate dove i rifugi sono chiusi, giornate ventose o fredde
(come abbiamo fatto noi) se volete scalare in solitudine. Roccia ottima.Soste con resinati e anelli di calata.
Da Pera di Fassa prendere la navetta (9€) e salire al Gardeccia, da qui in 1h al Rif Vajolet e in 45' al Rif Re Alberto da dove in 10' si arriva all'attacco della via. Noi abbiamo soggiornato al Rif. Re Alberto, non
c'è nessuno (confronto al casino del Vajolet o del Gardeccia) e si mangia da dio !!!
La via attacca nel canale sotto la parete SE da cui si sale per una rampa obliqua vs sx (I-II) ad una terrazza sotto lo spigolo.
L1 salire in verticale la parete (ch), continuare a sx della placca bianca (IV+) quindi tenere lo spigolo (IV) su roccia solida ma unta fino alla cengia. 30m, IV+.
L2 su prese enormi ed unte aggirare lo spigolo (molto esposto, magnifico, IV, 2ch) e salire lo spigolo IV-, fino ad una cengia quindi per una fessura IV ad un'altra cengia-pulpito. 30m, IV.
L3 salire il diedrino giallo a dx dello spigolo (IV, CL+3ch), quindi piu facilmente (III) ad una piccola cengia. 25m IV.
L4 seguire la lama che sale obliqua vs dx, IV, poi piu facile a sx su un terrazzino, 25m IV.
L5 Per rocce facili alla vetta, 25m, III.
Discesa: Spostarsi sulla parete verso la Torre Stabeler dove si trova una calata per doppia. Con una doppia da 60m scendere anziché sulla parete E all'intaglio, direttamente sulla parete S oltre l'intaglio fino ad una cengia.
Da qui con un'altra doppia si arriva alla base. Noi lo abbiamo poi concatenata con la Fehrmann alla Stabeler.
Materiale: cordini, qualche friend medio.
Torri del Vajolet
Torre Stabeler, 2805m
Fessura Fehrmann, D, IV+, 160m***
Informazioni:
Altra grande classica salita tra diedri e camini. Roccia ottima. Soste a chiodi.
Da Pera di Fassa prendere la navetta (9€) e salire al Gardeccia, da qui in 1h al Rif Vajolet e in 45' al Rif Re Alberto da dove in 10' si arriva all'attacco della via
La via si raggiunge dal canale che parte sotto la parete della Delago. Seguire verso dx in orizzontale un evidente cengia per 10m fino ad una clessidra.
L1 salire in verticale verso dx su roccia facile. 30m, II.
L2 Continuare dritti su una placca (III) poi su rocce rotte nel diedro facile. 30m, III.
L3 Salire dirtti nel diedro (IV, 1ch) poi aggirare sulla dx la nicchia gialla, III e arrivare ad una buona cengia. 30m, IV
LL4 Riprendere il diedro a sx della sosta e salirlo atleticamente, 3ch. Sosta alla cengia sotto uno strapiombino. 25m, IV.
L5 Aggirare lo strapiombo a sx per una fessura (IV-) poi piu facile (III) fino alla sosta. 15m, IV-.
L6 Scendere di qualche metro a sx e riguadagnare il diedro o piu facilmente la parete appigliata a sx del diedro (IV-) e continuare nel diedro camino fino ad una forcella
(placca a dx in corrispondenza dell'arrivo della normale), 30m, IV-.
L7 Su roccia appigliata guadagnare la vetta. 10m, III+.
Discesa: Con una doppia da 60m scendere lungo la via Emmerich sulla parete SW fino alla cengia della Torre Delago sotto al masso incastrato dell'intaglio.Da qui con un'altra doppia si arriva alla base.
Materiale: cordini, friend 0.5-3 BD.
Torri del Vajolet
Torre Winkler, 2800m
Fessura Winkler, D, IV+, 230m***
Informazioni:
Salita storica effettuata a 17 anni dal giovane Winkler in solitaria. Roccia ottima. Soste a chiodi.
Da Pera di Fassa prendere la navetta (9€) e salire al Gardeccia, da qui in 1h al Rif Vajolet e in 45' al Rif Re Alberto da dove in 10' si arriva all'attacco della via
La via si raggiunge dal canale che parte sotto la parete della Delago. Seguire verso dx in orizzontale un evidente cengia per 60m prima di entrare nel canale che divide la Stabeler dalla Winkler.
L1 salire facilmente fino ad un forcella tra le due torri (sosta con resinati). 30m, II-III.
L2 salire sulla parete di dx che attraverso una rampa e una parete molto appigliata e con clessidre vi porta alla cengia larga 1m che corre intorno alla Torre Winkler. Sosta su anello. 30m, III
L3 camminare lungo la cengia, oltrepassare la fessura Steger, quindi scendere 1m (III, esposto) e oltrepassare una sosta e aggirare la parete per sostare poco prima della fessura Winkler. 35m III.
L4 salire la fessura (V, unta, 2ch) o piu a dx la parete (IV+, 2ch), quindi rivenire nel diedro che esce dalla fessura (IV-) fino ad una comoda cengia. 25m IV+.
L5 salire il bel diedro largo stando sulla dx e uscendo in cengia. 35m, III+.
L6 salire vs sx ancora nel diedro (atletico, IV, 2ch) poi III fino ad una forcella. Sosta su spuntone o ch sulla dx.
L7 salire una fessura (IV-) poi su rocce articolate (II) si raggiunge la vetta.
Discesa: Spostarsi sulla punta SW qualche metro sotto la piattaforma della vetta e calarsi con due doppie da 60m sulla via Steger fino alla cengia larga, quindi arrivare all'anello di L2 e calarsi all'intaglio quindi alla base
Materiale: cordini, friend BD 0.5-3 BD.
Informazioni:
Salita classica su roccia ottima, sostenuta su 2 tiri. Soste su chiodi.
Da Pera di Fassa prendere la navetta (9€) e salire al Gardeccia, da qui in 1h al Rif Vajolet. Salire in direzione del Rif Re Alberto e dopo poco deviare a sx per un sentiero orizzontale che conduce all'attacco
in corrispondenza di una rampa obliqua che sale vs sx sull parete SE (10min).
L1-L2 salire la rampa obliqua vs sx fino ad incontrare un evidente diedro che sale. 100m, II-III.
L3 salire il diedro sulla dx del pilastro appoggiato, IV. Poco prima del suo termine (diedro giallo) piegare a sx sino a giungere su di un piccolo ripiano dove vi sono due chiodi di sosta.
Non proseguire fino alla fine del pilastro. 50m, IV.
L4 traversare alcuni metri a sx e salire un secondo pilastrino grigio di roccia sana. Sostare in cima. 25m, IV-.
L5 salire verticalmente la parete sopra la sosta per circa 5m metri poi traversare (IV, 3ch) a dx circa 10m e abbassarsi di 1m oltrepassando una nicchia (V), quindi sostare. 20m, V.
L6 salire la fessura (IV, 2ch), quindi salire verticalmente su roccia delicata verso sx e poi su placca a dx (V, 4ch) dove si sosta. 30m, V, sostenuto.
L7 salire decisamente la parete leggermente strapiombante (V) stando a dx del chiodo poi su placca verticale (V+) traversare a sx puntando ad una fessura strapiombante (2ch) che si risale
fino alla sosta. 25m, V+, sostenuto.
L8 traversare facilmente (III, 2ch) verso sx puntando ad un diedro che si sale (IV+, 2ch), oltrepassare una grande clessidra e fare sosta su spuntone. 50m, IV+.
Per rocce e crestine facili (I-II) proseguire alla vetta (200m)
Discesa
Dalla vetta seguire la cresta verso O (verso il Rif Re Alberto) e poco prima del suo termine piegare verso N seguendo l'evidente traccia (ometti) che scende verso la parete N per ca 30m quindi oltre uno spigolo (sx)
scendere di 10m (esposto, III) fino ad incontrare un anello per la doppia (25m). Scendere lungo il canale evitando un salto sulla sx e raggiungere il sentiero che collega i rifugi Vajolet e Re Alberto.
Informazioni:
Salita grandiosa che sale verticalmente l'immensa parete est del Catinaccio. Roccia ottima per la maggior parte della via ma con qualche lunghezza difficile su terreno friabile. Mai sostenuta ma da non sottovalutarne la lunghezza. Soste su chiodi.
Da Pera di Fassa prendere la navetta (9€) e salire al Gardeccia, da qui in 1h al Rif Vajolet. Poco prima del rifugio prendere a sx il sentiero che porta al Passo delle Coronelle. Sotto la parete est abbandonare il sentiero e salire
per una valletta erbosa che porta all'attacco.
L1 Salire per gradoni (II) fin sotto al diedro giallo che da inizio alla fessura. Sosta su due spit. Percorrere anche slegati. 20m, I-II
L2 risalire il diedro giallo (ch) quindi una fessura che sale a sx fino alla sosta sulla sx. 20m, IV+.
L3 salire nel diedro su roccia friabile o piu facilmente attraversare qualche metro a sx, salire 4m e rientrare a dx nel diedro con un passo delicato. Qui salire nel diedro (V+, 6ch)
(sosta intermedia) ed uscirne a sx con un passo difficile (V) fino ad un terrazzino ove si sosta in corrispondenza di una nicchia. 30m, V+.
L4 passare un breve strapiombo verso dx (V+) poi salire per la fessura (VI-, 4ch) fino alla sosta . 35m, VI-.
L5 dalla sosta abbandonare la fessura per andare a dx (III) a prendere un camino aperto (IV) che porta sotto dei gialli strapiombi. 35m, IV.
L6 aggirare lo strapiombo sulla sx (V, ch) e poi proseguire sulla fessura di sx (IV-), sostare al termine del canale (III). 50m, V.
L7 obliquare a dx su una rampa gialla (IV, friabile) poi al terrazzo (IV+) dove si sosta. 35m, IV+.
L8 salire la fessura biancastra (IV+) sopra la sosta ed al suo termine portarsi piu facilmente alla base del profondo camino. Sosta su spuntone. 30m, IV+.
L9 salire nel camino superando alcuni massi incastrati (V), poi uscire sulla parete di dx o di sx (IV, poco proteggibile) e proseguire lungo il profondo camino fino ad una lama sulla sx (cl).
50m, V.
L10 Continuare (IV+ poi IV) nel diedro camino ora meno profondo in direzione vs sx fino ad uno sperone ove si sosta. 40m, IV+.
L11 sempre in direzione obliqua vs sx (III) salire il camino con il blocco incastrato (IV) fino ad una sosta su 2ch. 45m, IV.
L12 continuare per un'altra lunghezza nel diedro camino ed uscire per una rampa sulla sx. 35m, IV.
L13 continuare per un diedro fessurato (V+, 3ch) fino ad un pianerottolo alla base di una rampa che sale a dx. 35m, V+.
L14 salire per la rampa (III+, 3ch) e sostare ad una clessidra. 40m, III+.
L15 continuare con una leggera discesa (IV) quindi facilmente ad un pulpito. 20m, IV. Tiro collegabile con il precedente.
L16 salire su roccia friabile zigzagando in cerca della linea piu sana (V, 5ch) fino entrare nell'umido profondo camino. 30m, V.
L17 salire il camino (IV+, ch) fino alla fine dove diviene sporco (V+, 2ch) quindi uscire a sx sulla cresta sommitale e sostare su sperone. 30m, V+.
L18 continuare per la cresta esposta fino ad una selletta. 50m, II.
Continuare slegati o in conserva su terreno facile alla vetta. 100m, II.
Per rocce e crestine facili (I-II) proseguire alla vetta (200m), panorama magnifico.
Discesa per la normale per la cresta N. Passaggi esposti di I-II fino alla forcella, poi con 3 doppie da 25m e qualche passo di arrampicata alla base del canale. In breve al Rif. Santner.
Materiale: cordini, friends 0.4-3 BD, qualche chiodo.
Informazioni:
Salita su roccia a tratti ottima con alcune lunghezze friabili (tiri iniziali e finali) che sale il pilastro . Dal Passo Nigra prendere l'impianto di risalita per raggiungere il rifugio Fronza da
cui si segue il sentiero n. 550 per la ferrata Santner. Superare il primo risalto roccioso e poi percorrere il lungo cengione verso sx in leggera discesa. Quando la ferrata inizia a risalire per
roccette non seguirla ma continuare a traversare a sx per traccia. Salire alla base della parete, sulla sinistra di un evidente pilastro.
L1 salire per una fessura su roccia slavata verso destra, poi dritta fino alla sosta a sx del diedro soprastante. 30m, IV+
L2 per un camino (III) quindi una fessura (IV, 2ch) che porta in un breve camino ulteriore
di roccia friabile fino alla base di due fessure parallele dove si sosta. 40m, IV.
L3 salire la fessura di destra (IV) fino a quando diventa camino (IV+, ch). quindi ritornare sulla fessura di sx oltre la quale si sosta. 30m, IV+
L4 per una rampa vs destra in direzione di un diedro. 30m, II.
L5 spostarsi a destra (III) e salire il diedro (IV+, ch) fino ad una grotta. 25m, IV+.
L6 uscire dalla grotta verso destra con un passo in strapiombo (V+, ch,
faticoso), poi seguire una serie di fessure (IV) fino ad uno spuntone. 50m, V+.
L7 salire la fessura di destra fin sotto lo strapiombo (V+, VI/A0, 3ch), superarlo sulla sinistra e salire un diedro fessura fino ad un terrazzino. 35m, VI/A0.
L8 spostarsi 2m a sinistra (III+) e salire verso destra lungo una lama (ch) a cui segue una fessura (V, ch) che termina su una facile rampa (II) e ad uno spuntone dove si sosta. 35m, V.
L9 andare sempre verso destra fino ad una forcella. 30m, III+.
L10 dapprima leggermente a sinistra su roccia nera (III+) e poi dritti su per rocce piu facili (II) fino ad una lama staccata e una cengia dove si sosta. 30m, III+.
L11 verso destra su una placca grigia (IV-), poi per cresta fino in cima al pilastro proprio davanti ai tavolini del rifugio Passo Santner.
Sosta su spuntone o su una gamba del tavolo. 45m, III.
Discesa per la ferrata Santner. Noi siamo scesi al Vajolet e il giorno dopo siamo ripassati di qui facendo la Steger al Catinaccio, un giro stupendo.
Materiale: cordini, friends 0.4-3, qualche chiodo.
Dolomiti di Zoldo
Gruppo della Civetta - Moiazza
Torre Venezia, 2337mInformazioni:
Dalla Capanna Trieste (Agordo) raggiungere il Rif Vazzoler in 1h30. Portarsi
alla grande frana ai piedi della Torre Venezia (cancello), quindi a dx per mughi
in cresta fino ad arrivare allo sbocco del canale che sporta alla Forc di Pelsa.
Salire il canale con pass II (1 p. III) quindi a sx su cengia passando il grande
gendarme, qui 'attacco.
L1 camino aggirando vs dx i massi incastrati fino alla
base di un diedro obliquo (40m, III).
L2 Salire il camino (40m, III).
L3 dritti
sulla parete a dx fino a terrazza (20m, III).
L4 rocce a gradoni vs dx fino ad
un pulpito alla base di una parete verticale (45m, II).
L5 salire direttamente
la parete tenendosi a sx della fessura faticosa (6-7m, IV) fino al ballatoio e
per sentiero vs sx in cima (20m, IV, II).
Informazioni:
Via molto piacevole su roccia sana a due passi dal rifugio. Dal Passo Duran si sale al Rif Carestiato in 40 min. Dall'ultimo tornante prima di arrivare al rifugio si prende una traccia
che sale in direzione dello spigolo. La via attacca in corrispondenza del diedrino posto a sinistra dello spigolo.
L1: salire il diedrino (IV), spostarsi verso destra verso lo spigolo e salire su parete ben appigliata (III) fino ai mughi, superarli e sostare comodamente sul terrazzino con larice (50m, IV)
L2: salire sulla parete in obliquo verso sinistra fino alla base di un diedro (III), salire il diedro che sale verso destra (IV+) fino al suo termine (50m, IV+)
L3: continuare per rocce gradonate sino ad una terrazza erbosa alla base di un lungo diedro (40m, IV-)
L4: salire il diedro che alla fine si chiude a camino, fino ad una terrazza (la strettoia si sale più agevolmente uscendo destra), (45m, IV+)
L5: continuare per placca quindi lungo una fessura fino ad una sosta in prossimità di un mugo (40m, V)
L6: salire verso il tetto (V) e superarlo nel suo margine destro salendo su un pilastrino (V+), quindi obliquare ancora un po' a sinistra su placca grigia fino a sostare sulla verticale della sosta precedente (V). (40m, V+)
L7: salire il muretto (V) fino ad incontrare una zona erbosa, salire la rampa erbosa (III) verso destra puntando ad un diedro formato da un pilastrino appoggiato (45m, V), possibilità di sostare nel diedro dopo qualche metro
L8: continuare nel diedro e salire il pilastro (IV+), in corrispondenza del mugo spostarsi a destra per salire in placca (V) e poi in fessura nel centro del diedro (V), sostare sulla sinistra (40m, V)
L9: obliquare a sinistra per facili rocce fino alla base di un diedro obliquo verso destra (20m, III+)
L10: salire il diedro fino a quando la roccia diviene gialla e sostare scomodamente su 2 chiodi (40m, IV)
L11: traversare a destra 2-3 metri e risalire su rocce ben appigliate fino alla terrazza erbosa dove finisce la via (30m, IV).
Discesa: Seguire la traccia verso destra in leggera discesa, salire qualche metro una paretina che porta al prato sommitale. Seguire verso destra gli ometti che conducono al canalone
tra la Pala Bèlia e la Pala del Bo. Attraversare il canale (neve) raggiungendo la Pala del Bo. Da qui seguendo una facile traccia si ritorna all'attacco. In alternativa dal prato sommitale si sale a sinistra fino ad incontrare
la ferrata Costantini (faticosa) o il sentiero di discesa dalla Pala delle Masenade (bolli rossi, lungo)
Informazioni: Salita tra le più belle che ho fatto, roccia magnifica, esposizione massima senza mai essere difficile. Forse se proprio devo trovarci un difetto il fatto
che la via non sale in cima ma termina in corrispondenza di una cengia. Per il resto merita la fama che gode.
Dal Passo Duran si sale al Rif Carestiato in 40 min. Da qui si prende il sentiero 549, si passa la frana e dopo 10 min dal rifugio il sentiero comincia ad abbassarsi. 20 metri prima del bivio per la Malga Framont salire a destra
(ometti) in direzione della colata nera ben visibile già dal rifugio. Attaccare 10 metri a destra della colata a destra di una placca.
L1: salire sulla placca (IV) in centro o nella parte alta e traversare verso sinistra (III), una sosta a 5 metri dal diedro che incide la parete (ottima) e una meno buona alla base del diedro (40m, IV)
L2: passare a destra lo strapiombo iniziale e salire verticalmente lungo il diedro o stando in placca su roccia magnifica (ch.). Uscire a sinistra su un terrazzino (30m, V)
L3: salire sin poco sotto il tetto, IV+, spostarsi a destra e salire la placca nera (V+, 2ch.), alla nicchia salire a sinistra ad una cengia (40m, V+).
L4: prendere il camino inclinato verso destra, IV, alla fine del quale traversare a sinistra lungo una cornice inclinata per 5 metri quindi salire in obliquo verso sinistra su roccia nera verticale
piena di appigli, V, quindi ancora a sinistra su uno speroncino (35m, V).
L5: salire verso destra (IV+) ed entrare nel colatoio nero che si segue superando qualche piccolo strapiombo (V-) sino ad un catino bianco (III) dove si sosta su clessidre (40m, V-).
L6: salire sulla parte sinistra della colata nera (IV), superare un paio di strapiombini (IV+) fino a raggiungere la sosta (50m, IV+).
L7: forse il tiro piu bello della via, salire stando nella parte destra del colatoio (IV) e traversare a sinistra per raggiungere un pulpito (2 ch), superare lo strapiombo (grandi manette, V)
e proseguire lungo la colata nera (V) fino ad un catino bianco dove si sosta (50m, V).
L8: salire lungo il colatoio levigato (IV) con alla fien qualche passo verticale e in aderenza (IV+), possibili un po' di pozze di acqua (50m, IV+)
anale superando qualche passo verticale sino alla sosta (clessidra). 35 Mt., III°+, IV°+.
L9: proseguire lungo il colatoio sulla parte destra (IV+) e salire sullo spigolo a destra verticalmente (IV+) fino alla grande pozza bianca finale dove finisce la via. Sostare su masso (30m, IV+)
Discesa: traversare orizzontalmente sulla cengia erbosa a sinistra fino a raggiungere le tracce di discesa (bolli rossi e ometti) che con qualche passo di II portano al sentiero 549 che porta al rifugio Carestiato.
Dolomiti Bellunesi e Pale di San Martino
Pale di San Martino
Cima della Madonna, 2752 m
Spigolo NW (Spigolo del Velo), var. Zagonel. TD-, V+, 400 m*****
Informazioni:
Splendida via, roccia solidissima e facile da proteggere nelle numerose
clessidre in parete. A ragione ripetutissima ma che nonostante tutto non
presenta alcun segno di unto... miracolo della dolomia ! La variante Zagonel al
primo pilastro permette di rendere la via un po' + dura.
Noi l'abbiamo fatta di lunedì e c'erano 4 cordate dietro. Il rifugista ci ha
raccontato di week end con 30 cordate !! Mi preoccuperebbe più che altro la
discesa nel canale della normale con 60 persone che smuovono i sassi. Comunque
da fare.
Dalla malga Civertaghe si sale al rif del Velo in 1h45. Ottima cucina della
famiglia Zagonel (anche questo è importante). Dal rifugio si parte normalmente
alle 7.00, si segue la ferrata del Velo per 10 minuti fino a quando il cavo si
interrompe in corrispondenza di una clessidra. Si sale fino ad una cengia dove
si attacca.
L1 facile rampa fino ad un gradino roccioso, III, 60m.
L2 salire leggerm a dx aggirando il gradino roccioso e salire per diedrini pieni
di clessidre abbastanza liberamente, III+, 60m.
L3 salire su roccia splendida leggermente vs sx e sostare prima di uno spuntone
e poco prima che la parete diventi verticale, III+, 60m.
L4 salire dritti leggermente sulla dx seguendo una fessura giallastra liscia
(3ch., V+, passo chiave) e poi spostarsi vs sx e salire il pilastro
centralmente, V, 40m.
L5 salire sul pilastro e scendere all'intaglio con bella spaccata, V, 15m.
L6 salire direttamente lo spigolo su roccia eccezionale, sosta su chiodo e
clessidre, IV, 30m.
L7 continuare su dritti aggirando sulla sx un piccolo strapiombo giallo fino in
cima al secondo pilastro, IV+, 40m.
L8 scendere al secondo intaglio e proseguire sulla parete verticale (V, 2ch.),
poi continuare dritto liberamente lungo la fessura o a sx, V, 40m.
L9 continuare fino a infilarsi nel diedro camino nero ed uscire a destra, IV-,
50m
L10 per facili rocce salire in cima al pilastro e poi in vetta, II, 80m.
Discesa: forse la parte più difficile della via.
Spostarsi verso il Sass Maor fino ad un intaglio da dove ci si cala con corta
doppia di 10m all'anello. Due calate da 25m su anello. Proseguire verso dx e poi
vs sx su facili rocce, quindi calarsi per 25m e proseguire poi vs sx
all'intaglio con arrampicata (II). Dall'intaglio scendere nel canale a dx per
rocce instabili fino ad arrivare su un masso incastrato che blocca li canale,
doppia sulla sx. Scendere il canale di dx restando sulla crestina di sx seguendo
le frecce e poi scendere nel canale di sx, ometti. Scendere il canale, anelli di
cordini per calate sotto i sassi a dx, quindi a dx per l'ultima calata su anello
cementato.
Cima Canali, 2900 m
Fessura Buhl (parete W), TD, VI, 400 m*****
Informazioni:
La piu bella via di roccia di Buhl sale con perfetta verticalità la fessura che solca il pilastro omonimo. Itinerario sostenuto nella prima parte poi le difficoltà diminuiscono quando la fessura si allarga a camino
ma aumentano i problemi per proteggersi. La roccia è ottima. Tutte le soste su chiodi e anello o cordino di calata.
Dal Rif Pradidali si scende a un piccolo laghetto e si risale il canale pietroso che sale a sinistra del Pilastro Buhl. Si traversa per cengia fin sotto la verticale di un diedro camino ben evidente che sale verso dx rispetto alla fessura sopra. Chiodo di sosta.
Le prime lunghezze sono in comune con la Simon Wiesser
L1 salire per roccette (III) e poi per un diedro (IV+) in direzione di un diedro-fessura che sale obliquo verso destra nel quale è situata la prima sosta. 30m, III, IV+.
L2 proseguire lungo la fessura-diedro (V-) che presenta un passo strapiombante (V, ch), quindi verso destra fino alla sosta. 30m, V.
L3 continuare nella fessura (IV+) che si allarga sino a giungere ad un terrazzo dove si sosta. 30m IV+, III.
L4 obliquando a sinistra salire il diedro e per facili rocce giungere ad una cengia alla base della parete giallastra. Sostare su una comoda a destra di un pilastrino staccato. 25m, III.
L5 fino a qui la via era in comune con la Simon Wiesser che continua oltre il pilastrino. Qui inizia la Buhl con il tiro chiave della via. Salire la placca sopra la sosta (V, 2ch) e superare
lo strapiombo sulla destra (VI, 3ch), continuare nel diedro (V, 3ch) fino ad una nicchia giallastra dove è situata la sosta. 45m, VI.
L6 superare lo strapiombo (V+, ch), poi proseguire lungo la fessura, superare un secondo strapiombo (V, ch) e proseguire nel camino (IV+) fino alla sosta a dx su clessidre. 50m, V+
L7 nel camino o sulla parete di destra si passa una sosta con spit e si continua seguendo il camino fino ad un terrazzino. Sosta su clessidre. 40m, V-.
L8 nel camino (in fondo bagnato, qualche clessidra) o meglio all'esterno anche se difficilmente proteggibile fino ad una grande nicchia. 40m IV+.
L9 si esce a destra della nicchia e si riprende il camino largo fino alla sosta. 40m IV+.
L10 si procede sempre nel camino fino al suo termine in prossimità di un pilastro staccato e una scritta rossa "discesa". 60m, IV, II.
Discesa
Ci sono due opzioni: se non c'è nessuno in via consiglio di fare le doppie (sono tutte attrezzate) come abbiamo fatto noi. Altrimenti occorre salire in cima al pilastro, scendere per altri 20m e risalire la parete
di fronte e arrivare in vetta attraverso un canale detritico che porta ad una forcelletta. Da qui ci vogliono 2 ore con numerose calate percorrendo in senso inverso la via normale.
Materiale: cordini, friends 0.5-3 BD
Cima del Coro, 2670 m
Via Gadenz (parete SW), D+, V, 400 m*****
Informazioni:
Via che attraversa la larga parete sud della Cima del Coro. Nella prima metà su roccia friabile o mediocre poi migliora nella parte alta.
Dal Rif Treviso si prende il sentiero 707 verso il Passo Canali. Dopo la deviazione per il Biv Reali si continua ancora per un po' e si sale su prati verso un avvallamento con rocce levigate. Lo si passa e si continua asalire
per un ghiaione che porta alla base della parete SW. La via attacca 40 a sx del diedro evidente che c'è sulla sx della parete. Salire slegati o in conserva per la rampa che sale vs sx per 150m (II). Passate oltre tutte le soste
attrezzate che vedete, compresa una a spit (la via è incompiuta) e proseguite fin sotto ad una placca nerastra. Chiodo di sosta.
L1 salire la liscia placca verso destra (V, ch) quindi piu facilmente (IV e III) fino ad arrivare ad una cengia sotto alle rocce giallastre. 40m, V.
L2 proseguire nel caminetto frabile (III) e uscire ad una piccola spalla con ometto. 40 m, III+.
L3 andare ancora in diagonale a destra per roccette facili arrivando su una comoda cengia sotto della roccia a buchi. 30 m, III.
L4 salire diritto su una parete a buchi e un piccolo strapiombo da passare a destra poi sosta a sx in un diedro. 35m IV+
L5 uscire a sx dal tetto e continuare senza via obbligata lungo la parete fino quasi sotto i grandi strapiombi. Molte clessidre, ottima roccia. 35m, IV+.
L6 salire diritto la parete fino a raggiungere una nicchia gialla (3ch) dove si sosta. 45m, IV+.
L7 traversare a destra della nicchia (IV+) poi continuare su bella placca in leggera diagonale a destra. Sosta su clessidra. 25m, IV+.
L8 sempre in diagonale verso destra su ottima roccia (IV) verso il diedro che si sale fino alla cengia sommitale. 60 m, IV.
Discesa: percorrere la cengia verso dx e passare l'incredibile grande buco che dà sulla parete nord. Seguire i bolli rossi e gli ometti della via normale. Due doppie da 25m sono necessarie per raggiungere
il canale detritico tra la Cima e la Punta del Giubileo a est, poi la solita discesa detrtica dolomitica fino ad arrivare al sentiero attrezzato ch eporta al Biv. Reali.
Materiale: cordini, friends 0.4-3 BD.
Gruppo del Cimonega
Piz di Sagron, 2486 m
Canale NW, PD, 1100 m**
Informazioni:
Situato nelle Dolomiti Bellunesi. Si parte da Malga Fossetta al Passo Cereda, si
prende il sentiero per Passo Palughet poi giù fino al torrente x prendere il
canale nord ovest. Passaggi di I e II grado, roccia un po' friabile. Quindi si
arriva al colletto da dove lungo un sistema di cenge si arriva in vetta. Si può
quindi tornare per la via normale che porta al biv. Feltre e quindi al Passo
Comedon e l'Intaiada che porta al Passo cereda. Tempo totale 12h.
Informazioni:
Bellissimo giro con salita finale alla cima (facoltativa) nelle Dolomiti
Bellunesi. Dal rif. Boz si prende il sentiero per la Forcella di Neva, quindi
per cengia stretta ma facile si fiancheggiano le pareti nord del Sass de Mura
(banca pusterna) fino ai gendarmi, quindi si prosegue sulla banca orientale fino
alla spettacolare finestra. Si scende per sentiero esposto, utile uno spezzone
di corda per chi non ha piede sicuro (come me) quindi facile anche se sempre
esposto fino al Porton della cengia a sud (banca soliva). Per la cima si prende
dal Porton una paretina e quindi un diedro (II grado), poi per ometti alla cima
occidentale. Da qui si scende in un diedro per arrivare ad una crestina esposta,
quindi si passa sul versante nord e per camini e diedri molto esposti si giunge
ad una cengia. Strisciando ci si porta in un canalone che si risale fino ad
arrivare ancora sul versante sud e quindi facilmente sulla cima principale.
Meglio procedere in conserva. Per la discesa percorrere in senso inverso,
l'ultimo pezzo dalla cima occidentale ci si può calare in doppia da 55m.
RACCONTO:
Era una giornata organizzata dal CAI di Feltre, siamo un bel
gruppo e allegramente percorriamo la cengia che circonda la base del Sass de
Mura. Poi qualcuno decide di salire in cima, si riformano i gruppetti e ci si da
una mano uno con l'altro, si va su slegati, la roccia non é molto buona e
cerchiamo di fare attenzione nei tratti esposti. La vista é eccellente, la
giornata fila via bene; Decidiamo di scendere assieme, oramai siamo sulla
traccia del ritorno, le difficoltà alpinistiche sono praticamente finite,
ci rilassa. Vedo davanti a me qualcunoo agitarsi, un signore che era con noi,
nell'ultimo passo di arrampicata per attraversare un canalino, indubbiamente
molto facile, è scivolato, ha sbattuto la testa...il suo corpo era là in fondo
al canale come un burattino gettato per terra. Forse era distratto, forse
stanco, doveva sicuramente essere la sua ora....