Gruppo del Monte Bianco
Aiguille de l'M, 2844 m
Via Menegaux (Parete NW) - VII/A1 - tentativo
**
Informazioni:
Le quotazioni sono molto strane di questa via. Viene data TD dappertutto. Le
guide più datate danno poi come V+ la difficoltà dei passaggi, Bassanini conferma il
V+ ma consiglia di portarsi le staffe (non si capisce se è V+). Siti come camp to camp la danno TD,
6b/A1, il che è un controsenso. Concordiamo con una valutazione addirittura di
6c/A1 ma a questo punto sarebbe un ED+. Parlano di via chiodatissima e
invece abbiamo trovato una marea di cunei di legno marci. Freddo in parete.
Siamo tornati indietro alla fine del terzo tiro.
Punta Lachenal, 3613 m
Via Contamine (Parete SE), TD+, VI+ (V+/A1), 250 m
******
Informazioni:
Ad oggi la più bella via di roccia mai fatta per la qualità eccellente della
roccia e delle fessure. Pochi chiodi in via, soste spesso chiodate. Unico no
l'affollamento.
Meglio raggiungere l'attacco dalla Francia, dormendo al Ref. Cosmiques (caro) o
come abbiamo fatto noi in giornata da Chamonix prendendo la prima funivia
(6.30). Scendere al Col du Midi, quindi al Col du Gros Rognon e attraversare a
dx fino ad arrivare alla base della parete SE della Punta Lachenal (40 min). Per
ritornare ricordarsi che ci si mette almeno 1h30 e che l'ultima funivia è alle
18.00.
Dallo spigolo a dx c'è un terrazzino da dove da dx vs sx sale una fessurina
(variante di 6b che abbiamo fatto), quindi la fessura dell'attacco originale(V+),
quindi il diedro di attacco della via Harold e Maud (V+).
L1 salire per la fessura originale o la variante fino alla sosta sulla sx
(chiodi), entrambe stupende proteggibilissime con friends o nuts, V+ o 6b, 40m.
L2 salire vs sx una fessura poi attraversare a sx e salire alla sosta con
resinati (IV+) o proseguire dritti fin sotto il diedro, sosta su cordini (V),
30m.
L3 affrontare il diedro, faticoso, dulfer (V+) poi più facile verso dx (III)
fino alla sosta su chiodi, 30m.
L4 salire verso dx a prendere una fessura larga (BD3-4, V), che continua fino ad
un tetto faticoso (V+) con spit a dx, sostare subito dopo, 50m.
L5 sfruttando delle bellissime fessure si sale ad un terrazzino sullo spigolo (IV),
20m.
L6 ripassare vs sx lo spigolo (resinato) e salire su fessure verticali ben
proteggibili, continuo, VI+, 1 nut e 1 friend incastrati, fino alla sosta su
resinati, 50m.
L7 continuare dritti su fessure più fini ma più appoggiate nella parte finale,
sosta verso sx su resinati, VI, 40m
L8 salire per facili fessure appoggiate fino ad un terrazzino ove c'è una
sosta con resinati, IV, 50m
L9 salire lungo una fessura e poi un tettino che riporta sullo spigolo, V, 30m
L10 continuare fino in vetta per facili fessure (III).
Discesa lungo la via fino alla partenza di L7 e poi su Harold e Maud su resinati
con catena.
Materiale: 2 serie di friends complete almeno dal 0,75 al 3, il resto 1 serie,
utili TCU e nuts, cordini.
Dente del Gigante, (4013 m)
Via Normale (Parete SW), AD+, IV+, 160 m
***
Informazioni: La via è una straclassica, d'estate letteralmente invasa dagli
alpinisti. La roccia è sanissima ma lisciata dal passaggio in certi punti...e
per lisciare il granito ce ne vuole ! Su 2/3 della via è presente un canapone
che ne facilita la salita (D se non si usa con passaggi di V+). Materiale
necessario: cordini e friend 0,5-2 BD.
Dal Rif. Torino attraversare il Plateau del Colle del Gigante passando sotto le
Aiguilles Marbrées e portarsi a sx del circo glaciale sotto il Dente, Qui salire
il canale (occhio alla caduta sassi se sono presenti altre cordate) e giungere
su una crestina che scende dal Dente e termina alla vs sx ad un gendarme. Salire
la cresta verso il Dente su misto (pass. II) fino ad un grande gendarme
rossastro che si passa scendendo leggermente sul versante italiano. Risalire
sulla cresta nevosa sotto al Dente (Salle à Manger). Costeggiare la parete S del
Dente su una cengia fino al suo termine ove c'è una lama staccata (cordini).
L1 prendere la lama e salire (spit, IV+) di 4 m, poi traversare a sx per entrare
in una canale di rocce rotte (III+), e sostare su un terrazzo sotto le placche,
50m.
L2 salire le placche Burgener seguendo il sistema di fessure (IV+, corda fissa),
fino ad una cengetta, chiodi e fittoni, 45m
L3 salire qualche metro poi traversare a dx per un sistema di lame (IV, corda
fissa) poi superare un diedrino (IV+), 50m.
L4 salire alcuni diedrini stando sul lato dx o sulla cresta (V+, corda fissa)
fino ad un pulpito. 40m.
L5 continuare sulla crestina che porta ad un muretto verticale che sbuca sulla
prima punta, III+, 40m.
L6 scendere e poi risalire alla seconda punta, III, corda fissa.
Discesa: si può scendere direttamente dal pulpito del IV tiro sul versante S con
2 doppie (consigliato), altrimenti con 4 doppie sulla via di salita. Le soste
hanno gli anelli di calata.
Val Ferret
Parete dei Titani
Venus ou bien Venise?, TD, 6b+ (6a+/A0), 350m****
Informazioni:
La via più facile della Parete dei Titani. Via spittata con protezioni un po'
lontane soprattutto su placca, più ravvicinata sul verticale. Roccia molto
bella.
Da Arp Nuova prendere il sentiero che porta al rif. Dalmazzi. La parete si trova
a dx dopo ca. 45 min.
L1 6b, verticale. L2 5c placca. L3 6a piccolo strapiombo poi fessure. L4 6a
placca. L5 6a placca, attraversare la cengia. L6 6b+ (obbl. 6a+) placchissima.
L7 5c placca fessurata. L8 6a+ verticale, strapiombante ma molto ammanigliato e
protetto. L9 6a su roccia rotta poi diedro e placche sopra facili. L10-L11 III.
Doppie sulla via
Vallone di Piantonetto
Scoglio di
Mroz
Via Gogna, TD, VII- (VI/A0), 160m****
Informazioni:
Lo Scoglio di Mroz è una struttura isolata posta sulla dx
orografica prima della diga del Lago di Teleccio. Offre molte vie in fessura e
placca. Alcune in parte (molto in parte) spittate, la maggior parte chiodate in
modo classico. La roccia è un'ottimo granito.
Avvicinamento: salire la valle fino a San Giacomo in auto (dovrebbe essere
divieto ma...) e prendere una stradina a sx con scritto Proprietà Privata e
parcheggiare davanti ad una vecchia stazione della teleferica. Salire (ometti)
dal tetto della stazione fino allo Scoglio soprastante (1h). Seguire gli ometti
per sentiero ripido e rimanere nel bosco. Evitare di passare nel fiume e tra i
massi incastrati attraverso un foro con corda sfilacciata. Arrivati a 50 m dal
grande masso che sbarra il letto del fiume sulla destra seguire un sentiero che
entra nel bosco (ripido) e che arriva sotto allo Scoglio attraverso ripide cenge
erbose. 1 ora. La via attacca in un diedro con in alto un alberello
L1 V, 25m. Diedro aperto (chiodo all'attacco, V) che sale dritto
fino ad una pianta (cordone) poi facilmente per gradone alla cengia ove si sosta
a sx
L2 VI, 30m. Salire la lama stupenda in dulfer (vecchio spit, VI), quindi
attraversare a dx (chiodo) seguendo una fessurina orizzontale e poi salire la
fessura leggermente obliqua vs sx (bong incastrato, VI) e poi superare un
leggero strapombo vesro dx (IV+).
L3 IV+, 25m. Salire a dx per rocce rotte (IV+) in un diedro fino ad un intaglio
che comunica con l'altro versante.
L4 VII- o VI/A0, 30m. Salire il diedro strapiombante (2ch, VII- o VI/A0,
attenzione al secondo poco sicuro) quindi fessura obliqua (1ch, VI-) fino alla
lama staccata e ultima fessura verticale (1ch., VI) fino ad un terrazzo.
L5 VI, 35m. Salire il diedro chiuso da una lastra sopra, superare la strozzatura
(1ch, VI) e continuare più facilmente sopra la lastra e poi continuare su una
placchetta fino ad una cengia erbosa.
L6 V o VI+, 35m. A questo punto due possibilità: uscire a dx in un diedro con
rocce rotte e poi continuare per una placchetta appoggiata ma lichenosa e uscita
con erba (V) oppure salire verso sx sui tiri finali di Impressioni di Settembre
(spit), poi bella lama (spit, V+), quindi placca (spit, VI+).
L7 V+, 25m. Salire la placca e poi un diedro verticale ammanigliato.
Discesa in doppia sulla via.
Materiale: friends fino al 2 BD, nuts, 10 rinvii.
Via Impressioni di Settembre, TD+, 6b (6a obbl), 160 m (tentativo) ****
Informazioni:
Avvicinamento: vedi via Gogna.
Questa via purtroppo non l'abbiamo terminata e siamo arrivati al tiro chiave di 6b ma
speriamo di tornarci. I primi 3 tiri erano fantastici.
E' la seconda via a sx partendo dallo spigolo dove arriva il sentiero
L1 fessura verticale faticosa, al 3° spit andare a dx e sostare su piccola
piazzola ( 6a+, 3 spit)
L2 a dx dello spigolo, placca con piccole protuberanze (6a, 4 spit)
L3 fessura orizzontale faticosa poi placca (6b, 3 spit)
L4 6a
L5 4c
L6 5c Salire su un terrazzino quindi per lama stupenda. Proseguire per diedro
appoggiato (delicato) un po' lichenoso e parte fiale a ciuffi d'erba. Possibile
sostare sulla cengia, altrimenti proseguire (L7) per 20m su placca facile (2
spit) e diedro ammanigliato (spit) fino alla sosta sommitale.
Discesa in doppia.
Becco Meridionale della Tribolazione
Via Malvassora, D, V-, 300 m****
Informazioni:
Bella via con roccia sorprendentemente solida, visto il grado e molto logica.
Vista dalla cima eccezionale.
Avvicinamento: Dal parcheggio della diga di Teleccio salire al rifugio Pontese
(45') quindi proseguire e dopo un centinaio di metri attraversare il torrente a
sx su ponte di legno e continuare su sentiero fino a quando la valle si stringe
e comincia sulla destra il conoide di detriti del Becco Meridionale. Salire allo
zoccolo basale seguendo qualche traccia. Lo zoccolo presenta un aspetto a "V"
solcato da un grosso canale centrale e uno meno accentuato sulla destra.
Arrivare a quest'ultimo. Si attacca lo zoccolo 5-6 m a sx del canale, seguendo
il percorso più facile (ometti). Salire con passaggi di II fino alla base dello
sperone centrale (grosso ometto). Attacco a dx dello sperone (sosta con chiodi).
La salita segue logicamente la via più facile lungo lo sperone, ci sono molte
soste lungo la via che permettono di spezzare i tiri ovunque (siamo saliti senza
relazione). La relazione cerca di ottimizzare il percorso fatto e saltare
qualche sosta.
L1 salire a dx del diedro, superare due chiodi (possibile sosta) ed
entrare in un diedro stretto, passare delle placche (altra possibile sosta) a dx
e poi rientrare a sx sul filo dello sperone, 60m, IV+
L2 salire il bel diedro fin quando si chiude. Qui uscire nettamente a dx su
cengia ove si sosta, IV+, 30m, IV+.
L3 salire qualche metro (ch.) poi traversare a sx passando lo spigolo (esposto)
e sostare su cengia, sosta a spit, 20m, IV.
L4 salire la placca, V- (2ch) su tacchette e spsostarsi a dx per entrare nel bel
diedro, salirlo uscendo a dx e sostando sullo spigolo (sosta comoda), 40m, IV+.
L5 salire lo spigolo (1ch), proseguire un po' a sx, salire un diedro aperto
(1ch), continuare su gradoni e salire un ultimo diedro da dove si esce a dx
(sosta), 40m, IV+.
L6 salire il caminetto, V-, faticoso, fino al suo termine poi più facile a sx
fino ad una netta cengia con sosta su catena, 30m, V-
L7 passare dei gradoni (cordone su spuntone), poi verticalmente leggermente
verso dx quindi a sx salire un diedro, V- che poi porta a facili rampe e gradoni
che portano verso sx alla cresta sommitale. Probabilmente esiste un modo più
semplice ma non l'ho trovato.
Discesa: dal sasso sommitale catena per doppie che scendono su "Diamante Pazzo"
sulla dx or dello spigolo centrale. Anche possibile scendere da "Conto fino a
zero" sulla sx or. dello spigolo centrale. Possibile scendere lo zoccolo con 4
doppie nel canale di salita sulla sx or.
Valle dell'Orco
Torre di Aimonin
Via Pesce d'Aprile, TD, VI, 170 m*****
Informazioni: Via molto estetica totalmente da proteggere, di valore storico. E'
considerata infatti la prima via in Italia dove si sono utilizzati nuts al posto
dei chiodi. Il nome infatti deriva dallo scherzo che Mike Kosterlitz e Gian
Piero Motti fecero alla seconda cordata guidata da Ugo Manera durante la prima
salita della via. Ugo si chiese come fecero a salire la via senza far uso di
chiodi e Motti fece dondolare davanti al suo naso un mazzetto di nut, mai visti
prima d'ora in Italia.
Dal parcheggio di Noasca salire il sentiero per la cascata passando dietro la
chiesa. Salire per il bosco e dopo 50 m dal paese prendere una traccia di
sentiero che si dirama sulla dx. Continuare a salire nel bosco fitto. Alla base
dello spigolo sx (fila di spit di "Oui, on dance le roc") salire a sx dove c'è
l'attacco alla base di una rampa a gradoni che sale vs dx (20 min).
L1 salire una facile rampa vs dx (III), rinviare alla sosta di "Oui on dance le
roc" e salire il diedro sul lato dx e passare lo spigolo, la sosta è subito lì
IV+, 30m. Si potrebbe come dicono alcune relazioni continuare fino alla sosta
successiva ma ho l'impressione che la corda tirerebbe troppo.
L2 traversare orizzontalmente vs dx per 10 m su cengia rotta e quindi salire un
diedro, spit su una placca, sostare su una cengetta erbosa, IV, 20m.
L3 prendere la lama che parte vs dx e poi riviene disegnando un arco. Dulfer
faticosa di 6-7 m, si protegge bene con friend 0,5-1 (V+) poi salire vs dx su
cengia sotto al diedro (III+)
L4 tiro chiave della via. Salire il diedro all'inizio tramite una fessura
sottilissima (nut 1 o RP) poi si verticalizza ma la fessura diventa più aperta
(friend 1-2. Dalle betulle uscire a sx sotto il tetto. VI, 20m. Non ci sono nè
spit né friends incastrati nella fessura.
L5 salire per una fessura, al suo termine 1ch. Salire il tetto ben ammanigliato
e uscire a dx e sostare sotto un alberello, V, 30m.
L6 "farsi l'alberello" e (1 ch) continuare su una fessura continua e verticale
da fare ad incastro (friend 2) fino all'uscita. V, 50m.
Discesa: salire una decina di metri traversando vs sx e scendere dalle soste
della Via dello Spigolo, anelli di calata nuovi.
La via ha soste spittate, ma niente equipaggiamento in via, tranne 2 spit
appartenenti ad altre vie che si incrociano e 2 chiodi vecchi. Necessari friend
fino al 3 BD (0,5-1-2 doppi), nut piccoli o RP.
Caporal
Via Itaca nel Sole + Tempi Moderni, TD+, 6c+ o 6a/A1, 180 m*****
Informazioni: E' la parete più famosa della Valle dell'Orco, patria del
"Nuovo mattino", rappresentò l'arrampicata degli anni 70 dove si mise in pratica
lo stile californiano dello Yosemite. La via è un'accoppiata di Tempi moderni (la prima
via aperta in parete) e di Itaca nel Sole che permette di avere un grado
omogeneo su tutta la via e di evitare sia il diedro erboso e bagnato del secondo
e terzo tiro di Tempi Moderni che i gradi di 7b+ e A2 della seconda parte di
Itaca nel Sole.
Il Caporal si raggiunge da Noasca, imboccare il tunnel e a metà uscire a sx per
un'apertura della galleria. Parcheggiare. Salire per sentiero ripido alla
struttura granitica subito a sx dell'uscita (15 min).
La via attacca nel secondo diedro partendo dallo spigolo a sx.
L1 salire per un diedro nero e bagnato con alcuni ciuffi d'erba, attraversare
sul lato dx e salire in un diedrino stretto, sostare su un terrazzino a dx (30m,
5b, 2ch)
L2 salire la lama fantastica (4b) che serpeggia sopra di voi (la fine della fessura
dell'Orecchio del Pachiderma), uno dei + bei tiri del Caporal, dicono, poi
proseguire per fessure verticali (30m, 6a, 2ch)
L3 salire dritti su placca poi dall'ultimo chiodo traversare a sx e proseguire
sulla terrazza (40m, 6b+ o 5a/A1)
L4 salire a sx un muretto di 3 m (6b+ o A1) poi dal diedro proseguire a sx su
terrazze e diedrini (5a) e sostare a dx su una piccola terrazza prima di un
diedro (40m, 6b+ o 5a/A1, 3ch)
L5 salire il diedro faticoso a dx (6a/A1), quindi su placca e sostare a sx (30m,
6a/A1, 3ch)
L6 salire una breve placca (6a, 1ch) e poi un diedro strapiombante (6c+ o A1, 4
ch) poi facilmente su placca fio alla sosta (40m, 6a/A1, 7ch)
Discesa in doppia, meglio da Rattle Snake.
Sergent
Via Nautilus, TD-, VI (V+/A0 obbl.), 270 m****
Informazioni: parete scoperta da Grassi e nominata Sergent per contrapporla
al Caporal frequentato dal gruppo di Motti. Nautilus è una delle vie più facili
che si possano trovare su questa parete, ma da non sottovalutare per l'assenza
pressoché totale di protezioni ad eccezione delle soste, che invece sono a spit.
In via 3 chiodi in tutto.
Il Sergent si raggiunge da Noasca, imboccare il tunnel e alla fine uscire a sx,
passare la fessura Kosterlitz sulla sx e dopo 300m parcheggiare prima del
divieto di accesso (deposito di sale). Continuare a piedi sulla strada asfaltata e
dopo 50m (ometti) salire per una placca nel bosco. Salire
diritti fra blocchi e pietraie puntando verso destra. Attacco a sx di un diedro
con una lama ricurva di 10 m. (15 min)
L1: V+. Salire la bella
lama ad arco (V+) poi verticalmente la fessura (V+) fino ad un terrazzo ai piedi di
alcuni blocchi sotto al diedro (friends 3-4).
L2: V. Salire diritti in una zona a gradoni puntando leggermente
verso destra verso il diedro verticale (IV+,1 ch. alla base), salirlo
interamente (V)fino ad una placca dove vi è una sosta
a spit (friends 1-2).
Qui si può procedere in 2 modi (modo "a" attraverso il camino, percorso
originale e caratteristico della via ma un po' particolare, modo "b" lungo il
diedro ad arco, più difficile ma meno esposto)
L3a: V+ Traversare la placca a sinistra (V+) fino al bordo del camino e
lasciarsi scivolare al suo interno facendo attrito con il corpo (!!). Continuare sul fondo fino a trovare i
primi massi
incastrati a circa 3-4 m. da terra. Salire in opposizione (faticoso, pareti
liscie) fino ai massi e
sostarci sopra (III,sosta da attrezzare con cordini), 15m.
L4a: V. Attraversare su una banchetta per i
piedi che conduce verso il bordo esterno del camino (vi ritrovate al termine
dell'arco che avevate sopra la sosta), salire (V) alla sosta e continuare verso destra
(ciuffi d'erba) seguendo le fessure del canale fino a
superare un masso verticale (friend incastrato) (IV) e sostare alla
pianta
oppure
L3b: VI Salire il bel diedro strapiombante ad arco sfruttando (VI,1 ch,
microfriends) ed uscire in placca sulla sinistra (1 ch.), salire (V) alla
sosta e continuare verso destra (ciuffi d'erba) seguendo le fessure del canale fino a
superare un masso verticale (friend incastrato) (IV) e sostare alla
pianta
Dalla pianta si sale diritti sulla cengia mediana per poi piegare decisamente verso
destra per circa 70 m fino alla base della seconda parte.
L5: V. Salire la placca ascendente verso destra, salire sulla cengia (residuo
di spit visibile sopra la cengia), salirci sopra e superare il diedro a dx (IV),
deviare a sx superando una placca (V) procedere ancora a sx sino ad un diedro
che si segue per lame e fessure alla fine del quale ci si innalza su un muretto
(V) e si giunge in sosta alla base del bel diedro.
L6: VI. Salire tutto il diedro, all'inizio facile (V, friend 2) poi sempre
difficile con la fessura che si assottiglia (VI), proteggibile con friend
piccoli e microfriend, quindi quando si fa più facile attraversare a sx
sfruttando una piccola cengetta verso l'alberello. Salire la
bella fessura verticale (VI, friends 1-2), fino a quando muore sotto un sasso e
piegare a sx sfruttando un ultima fessura verticale (friend 1) per arrivare in sosta.
L7: IV+. Superare verso dx lo speroncino, salire allo strapiombetto (cordone),
rivenire sulla sx (IV+) e proseguire ancora a sx per placche e terreno erboso (III+) puntando al grosso pino. La sosta a spit
è posta appena sopra, da dove ci si cala.
L8: IV. Volendo si può ancora salire questa lunghezza in fessura ma l'arrampicata risulta poco
interessante.
Discesa: dalla sosta di L7 con una calata da 60m si arriva giusti giusti alla
cengia mediana. Attraversare verso dx (faccia a valle) fino ad una grossa
spaccatura tra "L'ultima follia di Sir bis" e la "Locatelli". Una doppia e si
ritorna 50 m sopra l'attacco.
Materiale necessario: friends dal 00 al 4 BD (doppie le misure dal 0,75 al 2),
corde da 60m, cordini.