Alpi Graie

 

Gruppo del Monte Bianco 

Petite Verte, 3512 m
Parete Nord - S4 (AD/4.3), E1, 50-55°/80m
**

Informazioni:
Ottimo allenamento per testare le proprie capacità prima di progetti più ambiziosi. Dalla stazione di arrivo dei Grands Montet salire la parete subito davanti, dalla crepaccia terminale di sono 80m tra i 50 e i 55°, in caso di caduta il pendio sottostante offre un buon cuscino di atterraggio.


 

 

Aiguille d'Argentiere, 3909 m
Glacier du Milieu - S4 (PD+/4.2), E1, 45°/250m
 ****

Informazioni:
Avevamo ambizioni folli, parlavamo di Couturier. Non sapevamo che a marzo è pelato e di colore azzurro. Partiamo per un tranquillo Argentiere, ma anche qui sbagliamo. E sì siamo ancora giovani !! Partiamo alle 7.00 dal rifugio Argentiere, arriviamo alla crepaccia terminale del Glacier du Milieu alle 9.30. Quindi sci in spalle e su per il canale prima a 45° poi verso la parte finale a 35°, neve dura crostosa che poggia su strato ghiacciato. Siamo in vetta alle 11.00. Aspettiamo un po', troppo poco. Il canale a 45° è ghiacciato e le nostre lamine non sono affilate abbastanza. L'ho presa sottogamba, ma non ho saputo scenderlo, ho dovuto derapare con la piccozza in mano. La discesa va fatta sicuramente dopo le 14 e quindi è possibile farla in giornata prendendo i Grands Montet alle 10. Esperienza Caldo, esperienza !!


 

 

Les Courtes, 3856 m
Traversata: salita Parete NE - discesa Col des Droites
S4 (AD/4.2), E2, 40-45°/550 m *****

Informazioni:
Siamo arrivati per fare la Parete NNE in discesa, ma arrivati al Rif Argentiere ci siamo resi conto che non era proprio in condizioni, diverse parti di ghiaccio vivo. Ci tentiamo lo stesso, al massimo scendiamo dall'altra parte...e così fu, realizzando comunque una splendida attraversata.
Partenza alle 3 dal rifugio, crepaccia molto aperta, si passa a sx delle rocce che fiancheggiano la parete NNE, c'è anche una doppia probabilmente per scendere e saltare la crepaccia. Superatala si rientra in parete. Quindi ci si sposta salendo la parte dx (salendo) della parete. Sull'ultimo terzo in effetti tratti di ghiaccio vivo ma in complesso la parete si può scendere. Oli è bello spompo. OK si va per la traversata, no problem, l'ambiente è grandioso e la parete rimane lì per un'altra volta. Si arriva in cima per cresta di misto, quindi si scende al gendarme. Calziamo gli sci e scendiamo prima del gendarme dal Col de la Tour des Courtes verso sud. L'inizio è sui 45°, poi attraversato il canale presenta una pendenza sui 40° (4.3, AD), quindi si arriva sul gh. del Talefre, passando a dx dei crepacci di fronte al ref du Couvercle.


 

Parete NNE
S5 (D/5.2), E2, 45-48°/800 m *****

Informazioni:
Dopo 6 anni di attesa finalmente ritorniamo sulla NNE. Questa volta l'esperienza ce l'abbiamo e le condizioni sembrano super, ha nevicato molto 3 giorni fa e la parete sembra perfetta. Purtroppo non siamo molto in forma, io in particolare. Il rifugio Argentiere è chiuso per lavori, dormiamo alla funivia dei Grands Montets. Il primo giorno ci esercitiamo a scendere la parete N della Petite Verte (52° per 50 m) poi dopo una notte nel corridoio gelato della funivia in compagnia di Patrick Gabarrou con due clienti partiamo per il nostro obiettivo. Partiamo alle 4.40 dalla funivia, scendiamo sul ghiaccio dell'Argentiere e alle  5.20 risaliamo verso il conoide. Siamo alla crepaccia terminale alle 6.40. Passiamo non senza difficoltà a sx, la crepaccia è piuttosto aperta e la neve inconsistente rende difficile agganciare con le picche il labbro superiore della crepaccia. Saliamo la parete sul lato sx. Numerose tracce di discesa ma nessuna di salita, probabilmente cancellata. Una cordata ci segue sfruttando il nostro passaggio ma poi li lasciamo passare volentieri a battere. Sull'ultimo terzo di salita ci lasciano passare....sigh. L'ultima parte ripida è ghiacciata, individuiamo sulla parte sx salendo una zona di neve sciabile. Arriviamo sulla cresta sommitale belli cotti alle 10.30, siamo in perfetto orario.
Dopo qualche barretta calziamo gli sci, a parte la strategia di discesa non diciamo niente, un misto di concentrazione e preoccupazione occupa la nostra testa. Il primo tratto è decisamente ripido, 800 metri di parete sotto i nostri sci, la prima curva è come saltare nel vuoto. Tutto fila liscio. Oli davanti, io faccio fatica a seguirlo, la stanchezza e il poco allenamento nelle gambe li pago. La neve è abbondante, ma le tracce di discesa precedenti rendono la discesa faticosa. Verso metà incontriamo delle placche ghiacciate sotto la neve, altra adrenalina nel sangue. Intanto la parete ci scorre sotto i nostri sci, il sogno di scendere questa parete si sta avverando. Raggiungiamo la crepaccia terminale, occorre saltarla in maniera decisa....ci sto li a pensare almeno 3 minuti, sono scoppiato ormai anche di testa. Tutto fila liscio. Dicono che questa discesa rappresenti la porta d'ingresso dello sci estremo, ma per il momento non ci voglio entrare.


 

 


Tour Noir

Col superieur du Tour Noir - S4 (PD/4.2), 40-45°/300m
***

Informazioni:
Dal Rif Argentiere salire il Glacier d'Amethistes, salendo a sx dei crepacci abbiamo fatto il Col du Tour Noir per fare un po' di dislivello e quattro curve nella polvere, quindi ridiscesi siamo andati a sx scendendo per fare anche il Col superieur. Il canale in alto è regolare sui 40°, tanta neve polverosa, in fondo si restringe in un imbuto, giusto per gli sci sui 45-50°, una decina di metri.


 

 


Mont Mallet

Traversata della Breche Puiseux, S3 (PD/3.1), 45°/50 m
****

Informazioni:
Splendido itinerario poco impegnativo come pendenza ma di grande soddisfazione. Dall'Aiguille du Midi si scende per la Vallée Blanche fino alla Salle à manger. Qui si mettono le pelli e si risale il Ghiacciaio des Periades fino in fondo. A dx si vede il Dente del Gigante, a sx parte il canale SW che porta alla Breche (attenzione che è il secondo, cioè l'ultimo a sx). Con gli sci in spalla si sale in 1h alla Breche. Qui con una doppia da 50 m si passa sul Ghiacciaio del Mont Mallet. La vista della parete nord delle Grandes Jorasses è eccezionale. Stando comunque sulla sx si scende (occhio ai numerosi crepi) al Ghiacciaio di Leschaux che porta piano piano (45 min) a Chamonix.
Nonostante sulla guida di Anselme Baud è riportata una valutazione di 4.1, ritengo che dal punto di vista discesistico non possa essere classificata più di 3.1. Le discese, benchè alpinistiche non sono mai ripide


 

 

 

Aiguille du Midi
Glacier Rond, S5 (E/5.1), 45-50°/800 m ***

Informazioni:
Bella discesa da effettuare assolutamente quando la neve è fresca o nel pomeriggio quando si smolla un po'. Noi l'abbiamo fatta a marzo alle 10.30 ed era bella dura. In questo caso l'itinerario diventa esposto con divieto assoluto di sbagliare. Il Glacier Rond è un ghiacciaio sospeso !!  La quotazione è tra il 4.3 e il 5.1.
Dall'Aiguille du Midi si scende a dx vs il Ref Cosmique, si contorna la faccia sud dell'Aiguille du Midi e si prende l'ampio canale a dx. Partenza sui 50° quindi sui 45°. A dx è ghiacciato, a sx pieno di sastrugi. Una bella scelta !. Alla fine del canale si prende a sx un altro bel canalino (4.2, 45°) con rocce all'inizio. Scesi in basso si tiene la dx e si traversa fino quasi alla staz intermedia della funivia e si scende fino al tunnel del Monte Bianco. In autostop (se ti caricano) fino a Chamonix.


 

 

Aiguille de l'M
Col de la Buche - S4 (PD/4.2), 40-45°/200m, pass. 50° ***

Informazioni:
Da Chamonix alla staz. Plan de l'Aiguille, si attraversa vs N in orizzontale fino ad arrivare sotto l'Aiguille de l'M. Si sale per il canale per 400m o per la ferrata (+ difficile ma + sicura). In cima, si scende nel canale opposto al sole, neve perfetta. Partenza a 50°, si passa poi a 40°, quindi il canale piega a sx, si passa a dx delle rocce di mezzo, ultimo pezzo a 45°.


 

Grande Lui, Parete Sud, 3509 m
in traversata da Grands Montets (Chamonix) - Col du Chardonnet - Fenetre de Saleina - Col du Tour
S3 (PD/3.1), disl. 2400m, esp. varia **

Informazioni:
Gita lunga che permette di scoprire 4 bacini glaciali del Bianco. Effettuata durante il corso SA2 FALC. Da Chamonix abbiamo preso la funivia dei Grands Montets. Siamo scesi sul ghiacciaio dell'Argentiere e siamo risaliti al Col du Chardonnet. Scesi utilizzando la corda il pendio a NE. Quindi scesi il ghaicciaio di Saleina fino alla Cabane de Saleina. Nonostante avessimo prenotato, il rifugista ha pensato bene di non venire ad aprire il rifugio così ci siamo ritrovati con 30 persone senza cibo per la sera. Incazzati abbiamo chiamato il rifugista, il CAS ma non c'è stato nulla da fare. Dall'invernale, armati di piccozza siamo entrati nel rifugio e ravana qui e la abbiamo trovato un armadio pieno di leccornie..stinco, purè e vino, forse meglio del brodino Maggi che ci avrebbe dato il rifugista ! Il giorno dopo ci siamo diretti al Grande Lui. Si traversa alti fino a raggiungere il bacino sotto il Col de la Grande Lui. Lasciati gli sci alla terminale ci siamo diretti al colle e di qui in cresta in cima (PD). Rimessi gli sci ci siamo diretti verso la Cabane du Trient attraversando il ghiacciaio di Saleina, la fenetre de Saleina e quindi il Plateau du Trient. Il terzo giorno abbiamo riattraversato il Plateau in direzione del colle quotato 3288 da dove siamo scesi con neve da urlo sul Ghiacciaio du Tour fino al Albert Ier. Stando a dx della morena siamo finiti sulla sentiero attrezzato che scende a valle. Per facilitare il gruppo abbiamo attrezzato una fissa.

 

 

Gruppo del Rutor - Grande Sassière 

Testa di Rutor, 3486 m
da Bonne in traversata (Val Grisenche) - S2 (E/2.3), disl. 1670m, esp S-SE poi N-NE ***

Informazioni:
Itinerario classicissimo, da non fare quando gli elicotteri continuano a svolazzare sopra la testa x depositare decine di sciatori in cima.
Da Bonne costeggiare la strada fino al bivio per l'Arp Vieille, continuare sulla strada e una volta volta passata Arp Vieille prendere il canale che sale ripido vs nord vs il rif Scavarda. . Da qui con un traverso  sul ghiacciaio Monrion vs ovest raggiungere il pendio ripido che porta in cima. Da qui 2 possibilità o aggirarlo a dx o salirlo direttamente (40-45°). Per la traversata scendere sul ghiacciaio del Rutor fino al Colle Chateau Blanc e quindi scendere per fantasmagorico pendio il Vallone Ofeuille. Tenersi a sx dello sperone roccioso e a dx della costola rocciosa a 2873 m e comunque tendenzialmente a dx del vallone che piega a sx fino a Plan Petet quindi a Orfeuille e Planaval (occhio alle valanghe sulla sx). Prevedere 1 auto da lasciare a Planaval o fare autostop per ritornare a Bonne.


 

Arp Vieille, 2963 m
da Bonne (Val Grisenche) - S1 (E/1.3), disl. 1150m, esp NE ***

Informazioni:
Itinerario classicissimo e facile che offre spesso ottima neve. Quando l'abbiamo fatto noi abbiamo trovato neve polverosissima fino alle ginocchia con spruzzi d neve fino al petto. Una delle più belle discese della mia vita. Da Bonne costeggiare la strada fino al bivio per l'Arp Vieille, continuare sulla strada e una volta volta passata A. Meillares  continuare nel vallone in direzione ovest fino al Capanno Ricci quindi in cima.

 

 

Truc Blanc + Becca di Giasson, 3465 m
da Beauregard (Val Grisenche). S1 (E / 1.3), disl. 2710 m, esp. NW e SW ***

Informazioni:
Noi per arrivare al rif. Bezzi siamo andati su al Colle di Giasson per farci un po' più di curve e mangiare meglio la sera, ma comunque ci si può arrivare con meno fatica e dislivello. Dalla diga di Beauregard si sale per strada sulla dx or. fino a Usellier quindi si sale per boschi fino all'alpeggio di M. Forciaz, di qui nel vallone del ghiacciaio di Giasson che porta al colle. Se si vuole fare la cima sulla dx, la Becca di Giasson. Dal colle si scende al rifugio.
La mattina si sale per il ghiacciaio di S. Martino fino alle pendici S del Truc Blanc. Si risalgono i pendii S spesso spazzati dal vento fino in cima.
Noi siamo scesi per il versante NW (4.1 - 40°), neve in ottime condizioni, qualche sasso. Altrimenti possibile scendere per l'itinerario di salita e ricongiungersi alla base della parete NW. Proseguire verso N al colle di Giasson e fare la Becca. La discesa sul ghiacciaio di Giasson l'abbiamo trovata con neve strepitosa.... e spesso è così.


 

 

Granta Parei, 3387 m
dal Bruil (Val di Rhemes) - S3 (F/3.2), disl. 1350 m, esp. N ***

Informazioni:
Da Bruil (1723m) seguire il sentiero estivo per il rif. Benevolo (2285m, 3h30). Possibile pernottare (per info chiedere di Luca). Dal rif. si segue il corso del torrente a sx o dx è indifferente, quindi sotto la parete dolomitica si risale per un canale e un piccolo travreso fino ad un piccolo spartiacque tra il Goletta e il Fond. Costeggiare alti il ghiacciaio (senza crepi) e aggirare il torrione fino ad arrivare allo scivolo nevoso NW. Salire sci in spalla il canale nevoso fino dove la roccia si restringe in un canale ghiacciato (non conviene portarseli in cima come ho fatto io). Quindi prendere il canale giacciato e salire in cresta e quindi facilmente in cima. Discesa del canale sui 40°.


 

 

Punta Paletta, 3024 m
dal Bruil (Val di Rhemes) - S2 (E/2.1), disl. 1150 m, esp. W **

Informazioni:
Gita relativamente sicura in caso di pericolo valanghe in quota e se il pezzo che porta al Benevolo è sicuro.
Da Bruil (1723m) seguire il sentiero estivo per il rif. Benevolo (2285m, 3h30). Possibile pernottare (per info chiedere di Luca). Dal rif. si sale subito a sx in direzione SE un bel pendio che porta in cima alla Punta Paletta.

 

 

Cima Entrelor, 3430 m
dal Rhêmes Notre Dame (Val di Rhemes) - S2 (E/2.2), disl. 1710 m, esp. NW ****

Informazioni:
Gita che offre spesso bella neve fino a stagione inoltrata. Attenzione ai pendii sulla sx orografica del Vallone di Entrelor e la parte finale che porta alla cima in caso di neve abbondante. Gita che nonostante il dislivello sostenuto, permette di essere effettuata tranquillamente in 4h...per i più allenati ne bastano 3.
Da Rhêmes Notre Dame, Bruil (1723m) traversare il fiume sul ponte (indicazioni),salire per il bosco in direzione del Vallone di Entrelor, superato il caratteristico spuntone roccioso sovrastato da una croce entrare nel vallone aperto, splendido. Percorrerlo sulla sx orografica fino in fondo. Dopo uno stratto valloncello a quota 2800 si sale verso sinistra verso l'evidente ampio colle da cui con diagonale sulla destra in prossimità della cresta si raggiunge la cima scialpinistica (3397m) sci ai piedi. Discesa per la via di salita o per i pendii sotto la Tête d'Entrelor.


 

 

Cima di Percia, 3212 m
da Eaux Rousses (Val Savarenche), S2 (E/2.1), disl. 1550m, esp. E ***

Informazioni:
Da Eaux Rousses salire per sentiero nel bosco. A quota 2000 ca. piegare a sx su una traccia che parte dal sentiero e raggiunge il centro del vallone. Attraversare un pianoro e portarsi sulla sx orografica del vallone per salire al Colle Entrelor. Da qui facilmente in vetta.

 

 

Gruppo del Gran Paradiso 

Testa del Grand Etret, 3201 m
da Pont (Val Savarenche), S1 (E/1.3), disl. 1240m, esp. N **

Informazioni:
Gita da fare in inverno per godere della bella neve, se le condizioni lo permettono, possibili scaricamenti laterali. In primavera è sciabile fino a stagione inoltrata ma offre neve spesso crostosa. Lunga e piatta la prima parte.
Da Pont salire lungo le piste di fondo il Vallone di Seyvaz, puntare la vedretta in fondo al vallone che diviene + ripida vs quota 3000. Salire su uno dei due colli del Grand Etret e quindi in cima. La discesa è di soddisfazione nella parte della vedretta (se non è crostosa), poi un po' piatta.

 

 

Pointe de la Pierre, 2653 m
da Dailley, Ozein (Val di Cogne). S1 (E / 1.2), disl. 1200 m, esp. NW ***

Informazioni:
Gita che offre spesso bella neve, superclassica. Gita possibile anche dopo abbondanti nevicate. Un occhio di riguardo per i pendii finali. Da Dailley tagliare i tornanti che salgono a Champchenille e quindi i pendii NW che portano facilmente in cima.


 

 

Punta Rossa della Grivola, 3630 m
da Cretaz (Val di Cogne). S2 (E / 2.2), disl. 2130 m, esp. NE *****

Informazioni:
Gita fantastica senza strutture di appoggio se si vuole spezzare in 2 giorni. Noi abbiamo portato le tende a quota 2100 e ci siamo svegliati con un manto di neve caduto nella notte. Meraviglioso.
Da Cretaz salire ai casolari Les Ors (posto per le tende). Da qui salire per il Vallone Pousset. Si passa dai casolari Pousset, sotto il colle Pousset e quindi si raggiunge la cresta NE della Punta Rossa attraverso un canale obliquo. Quindi si raggiunge la vetta.


 

 

Gran Sertz, 3552m
da Valnontey (Val di Cogne). S2 (F / 2.2), disl. 1890 m ****

Informazioni:
Gita molto bella in ambiente ideale per lo sci di notevole lunghezza.
Da Valnontey (1666m) salire lungo il sentiero estivo che porta al rif. V. Sella. Attraversare il ponte di legno sul fiume Lauson e portarsi all'alpeggio del Toule. Qui salire per pendii aperti fino all'alpeggio Grand Lauson (2495m) e al pianoro del rif. Sella (2584m, 2h). Proseguire per 500m nel vallone e svoltare in direzione SW prendendo il secondo vallone che scende dal Gh. Lauson. Continuare per pendii aperti fino alla fine da dove tramite un canalino a sx esposto N (ripido, possibili distacchi), si accede al Gh. Grand Val. (Qui ci siamo fermati per pericolo valanghe) Dal ghiacciaio si raggiunge la cresta est e da qui con facile arrampicata alla cima.

RACCONTO
Oggi io e Davide ci avventuriamo con bolletino meteo non molto rassicurante. Ha soffiato molto, i pendii a NW sono da evitare. Scegliamo una gitone con esposizione SE.  Saliamo fino al rifugio Sella, ci sono molte tracce, dopo il rifugio nessuna. Battiamo la pista, il terreno é abbastanza piatto. Sotto i piedi di Davide assistiamo ad un distacco, neve polverosa che scivola vi asopra uno strato di neve dura. In fondo vediamo il pendio da affrontare, non sono proprio sicuro. Cominciamo a salire il pendio, Davide è davanti. Il pendio non mi piace per niente, polvere sopra uno strato duro e poi sotto vuoto, siamo su un pendio sottovento. Chiamo Davide e anche lui ha qualche dubbio. Decidiamo di girare i tacchi anche se manca poco alla cima. Ci prepariamo a scendere. La visibilità è scarsa. Parto prima io e alla prima curva sento gli sci che partono in diagonale, mi accorgo che tutto il pendio sta partendo, salto giù dai blocchi che mi stavano trascinando e mi fermo sullo strato duro. Mi fermo ad osservare la valanga che scende dal pendio sotto di me. Oggi abbiamo fatto una cazzata: abbiamo ascoltato troppo tardi i campanelli d'allarme che ci suonavano dentro. Ci è andata bene per fortuna.


 

 

Monte Emilius, 3559 m
da Charvensod - Saint Salo (Vallon de Comboè). S3 (F/3.3), disl. 2200 m ****

Informazioni: Un viaggio. Bosco ripido sci in spalla, canale ripido per arrivare al rifugio, numerosi pezzi in piano, cresta lunga, molto sviluppo (12 km) e molto molto dislivello. Difficile trovare buone condizioni lungo tutta la gita visto il notevole dislivello. Sciisticamente bella la parte finale e se in condizioni la discesa dalla cima, il resto non un gran chè. Attenzione al canale ripido che porta al rifugio, meglio sia già svalangato. Le 4 stelle per l' ambiente solitario e la completezza della gita.
Da Charvensod salire per Pila e a quota 1300m lasciare l' auto. Prendere il sentiero 14d che ripido sale nel bosco. Verso quota 1600m si raggiunge la strada che proviene da Saint Salo', abbandonarla immediatamente (la strada scende) e salire per sentiero che corre in costa lungo un fosso per l' acqua fino al ponte di Ponteille (1700m). Risalire il sentiero fino a incontrare una strada, seguirla fino al piano di Comboe' (2000m circa), percorrere tutto il piano fino alla bastionata rocciosa che chiude la valle. Rimanere sulla destra e salire un canale ripido sulla destra (solo con neve sicura e con i pendii gia' svalangati, occhio anche alle cornici sommitali). Uscire a sinistra (40-45°), e raggiungere il Rifugio Arbolle (2520 m). Superare il Lago d' Arbolle sulla sinistra salendo, passare un vallone che scende da sinistra e salire il secondo vallone verso quota 2600 in direzione SW, quindi rimanere nel vallone (direzione NE) mantenendosi preferibilmente sulla sinistra (salendo) della valle fino a raggiungere il Lago Gelato (3000 m) e salire il pendio ripido che conduce al Passo Tre Cappuccini (3241 m), riconoscibile dai tre caratteristici torrioni rocciosi. Arrivare a sinistra del passo a quota 3230 m e salire lungo la cresta S nevosa con blocchi sparsi (passi II) che lungamente e faticosamente conduce alla cima.
Discesa: per la via di salita. Possibile con neve sicura e sufficiente scendere la parete SW con gli sci (45°).
Materiale: piccozza e ramponi.
Traccia GPX


 

Rosa dei Banchi, 2950 m
da Chardonez-Dondennaz (Val di Champorcher). S1 (E / 1.2), disl. 1200 m *

Informazioni: Se la strada è libera lasciate l'auto a Dondennaz, occorre percorrere 5 km di strada piatta innevata. Quindi scendere leggermente nel Vallone dei Banchi. Qui risalirlo con piccoli strappettini e piattoni per buona parte della gita. Occhio alle vesciche !! Va bene in caso di pericolo valanghe ma sciisticamente è una ciofeca. Sconsigliata.

 

Gruppo della Vanoise

 

Grande Casse, 3855 m
per i Grands Couloirs
da Pralognan la Vanoise - S4 (F/4.1), disl. 1830 m, esp W *****

Informazioni:
Splendida cima, da considerarsi una uscita di sci ripido. Offre pendii ripidi sostenuti (40° su 200m) su terreno glaciare.
Da Pralognan, parcheggiare l'auto a Fontanette. Seguire i piloni della seggiovia fino al ref. des Barmettes, attraversare il fiume e risalire la valle lato sx contornando l'Aiguille de Vanoise che rimane sulla dx. Arrivati al Lac Long rimanere sotto le pendici dell'Aiguille de la Vanoise per raggiungere il ref. Felix Faure (stanze fredde ma cibo ottimo). Partenza alle 6.00  (tenere conto 5 ore per salire e che i pendii sono per lo più esposti ad ovest), salire la morena di dx or. a attaccare il primo salto sulla sx or. (lasciate perdere la vecchia traccia sulle carte), quindi, passando sotto il couloir Massimini tagliare a sx su pendii meno sostenuti per affrontare il secondo salto sulla dx or. (38-40° su 200m) arrivando sopra i grandi seracchi al pianoro che porta al Col des Grands Couloir. Stare sulla sx per risalire i pendii che portano sulla cresta W. Da qui a piedi in cima.


 

 

Point du Dard,  3206 m
traversata Ref. Faure - Fontanette - S3 (F/3.2),  disl. 700 m, esp varia ****

Informazioni:
Da fare in condizioni sicure quando i pendii laterali del Cirque du Dard hanno già scaricato.
Dal rifugio dirigersi verso S e risalire il pendio che porta al Glacier de la Roche Ferran. Attraversare il ghiacciaio verso SW fino al Col du Dard (3153m). Prendere a W per arrivare alla Pointe du Dard.
Discesa: aggirare verso S la Pointe du Dard, quindi verso NW ad una sella che separa il Glacier du Grand Marchet dal Glacier du Dard (2900m circa).
Scendere in diagonale verso N per aggirare i salti rocciosi. Esistono diversi passaggi che comportano comunque la discesa di tratti esposti a 40° per 50 m. Scendere fino in fondo al Cirque du Dard (pericolo colate laterali nelle ore calde) e continuare fino al suo fondo nello stretto passaggio da affrontare sulla sx orografica. Arrivare alla pista di fondovalle che porta alle Fontanettes.


 

 

 

Gruppo delle Alpi di Lanzo e Haute Maurienne

 

Grande Aiguille Rousse, 3482 m
da Lago Serrù (Ceresole). S2 (F/2.3), disl. 1240 m, esp. N-E ****

Informazioni:
Gita di grande soddisfazione con alcuni tratti ripidi che richiedono neve sicura. Possibilità anche se in condizioni di scendere dalla parete nord-ovest per pendenze tra i 45 e i 50°.
Dai tornanti tenere il lago sulla dx e rimontare per prendere il sentiero che sta + in alto. Raggiungere il Rif. Pian della Ballotta (locale invernale con riscaldamento, uso cucina e coperte, chiavi al Bar Stella a Ceresole, 22 posti). Dal rifugio si risale un pendio sui 40° o prendere una ferratina sulla sx. Raggiunto il piano prendere vs S e raggiungere il ghiacciaio (ripido) fino a raggiungere una sella, il Passo della Vacca, che porta al Glacier Col de la Vache. Aggirare lo sperone NW della Grande Aiguille Rousse e rislire su terreno ripido fino al colletto. Da qui a sx in cresta fino in cima. Grande discesa dal colletto sul ghiacciaio sottostante. Possibilità di fare dello sci ripido sulla parete NW dalla cima, occhio all'innevamento, molti sassi sporgenti.

 

 

Bocchetta di Monte Nero, 3278 m
dal Rif. Pontese (Valle dell'Orco). S2 (E/2.2), disl. 1100 m, esp. SE-SW ***

Informazioni:
itnerario che puo essere spezzato in 2 giorni dormendo come abbiamo fatto noi al rifugio Pontese (800m il primo giorno e 1100 il secondo) o realizzato in giornata (1900 m). L'auto si lascia di solito non al lago ma alla sbarra chiusa a quota 1380m. La gita e' abbastanza sicura, per noi e' stata una gita di ripiego alla Becca di Gay con condizioni di neve instabile.
Dalla sbarra seguire la strada fino alla Diga del Teleccio (1900m), quindi proseguire sul lato destro orografico al rifugio Pontese (2180m). Da qui verso nord attraversare il Pian delle Muande fino alla bastionata rocciosa e risalire il canalone sulla sinistra che fiancheggia la bastionata (30-35°) fino ad un ripiano a quota 3000m. Continuare in direzione NW su terreno poco pendente fino a passare sotto il canale che sale alla becca di Gay, continuare verso destra in direzione NE verso la selletta che divide il Monte Nero e la Torre di Piantonetto.
Discesa: dalla stessa parte.


Cima del Carro, 3326 m
da Chiapili di sopra (Valle dell'Orco). S2 (E/2.2), disl. 1530 m, esp. N ****

Informazioni:
Bella gita che offre pendii magnifici di discesa. Si può salire per il Lago di Serrù, oppure, più veloce ma più ripido (da percorrere con neve sicura) per il Vallone del Rio del Carro. Noi siamo saliti per quest'ultima con neve polverosa. Dalla sbarra dopo Chiapili per strada a piedi fino a imboccare il Vallone del Carro. Percorrerlo tutto sulla sx or. , quindi nella Comba del Nivolet per pendii ripidi puntare alle rocce sulla dx quotate 2776 m, quindi sul vecchio ghiacciaio traversare e puntare in direz. W tra l'isolotto roccioso quotato 3183 m e la Cima del Carro. Quindi in cima.


 

 

Punte d'Albaron, 3637 m
traversata Glacier des Evettes - Colerin da Bonneval sur Arc
da Bonneval sur Arc (Vallée de l'Arc) - S3 (AD+/3.1), disl. 1850, esp varia ***

Informazioni:
Da Bonneval sur Arc salire per le piste al Refuge des Evettes. Dal rifugio attraversare il gh. des Evettes e stare sulla dx or. Salire la parte ripida superiore fino ad un pendio che si sale sci in spalla (100m a 40°). Descrivere un anello sulla dx e poi sulla sx a 3200m per evitare dei crepi e quindi attraversare sulla parete E fin sotto la Selle de l'Albaron. Salire alla sella sci in spalla. Sulla cresta (AD+) rocciosa satre sul vers W e poi continuare su neve fino in cima. Da qui scendere in doppia sul versante N (punto di sosta  5m dalla cima sulla dx a 1m sotto la cornice). Scendere in direz W fino a 3500m di quota e girare a S sul Glacier du Colerin, passare il colle de l'Albaron e, sotto il Col des Audras, scendere vs W fino al refuge d'Avérole e poi vs Bonneval.